12/12/2014 - A prima vista sembra un pesce. In effetti, nuota proprio come se lo fosse. Porta anche il nome di un personaggio della Disney che, a sua volta, è un pesce. La Marina Militare degli Stati Uniti, però, da quello che a prima vista sembra un giocattolo spera di sviluppare un drone spia in grado di osservare i nemici e proteggere i porti alleati.

Il prototipo del “Silent Nemo” (Silenzioso Nemo) è in prova da ieri presso lo Joint Expeditionary Base a Little Creek, in Virginia. Ingegneri ed ufficiali stanno testando le funzionalità di un drone subacqueo di 5 metri, di circa 45 chili, progettato per apparire e nuotare come un tonno.

Il robot può essere controllato in remoto con un joystick anche se ha la capacità di nuotare in modo del tutto autonomo. Il suo movimento, identico a quello della sua controparte vivente, lo spinge tra le onde in assoluto silenzio.

Silent Nemo è stato sviluppato dall’Office of Naval Research ed è in fase di test da parte del Chief of Naval Operation's Rapid Innovation Cell, gruppo formato da giovani ufficiali della Marina e del Corpo dei Marine con il compito di impiegare le tecnologie emergenti al servizio dei militari. Lo stesso gruppo, per intenderci, che continua a sviluppare le stampanti 3D e gli occhiali per la realtà aumentata.

L'idea di schierare robot che imitano i tratti biologici delle creature viventi non è nuova, ma fino a poco tempo fa era considerata assoluta fantascienza. Secondo la Marina USA, il “Silenzioso Nemo” (anche se il nome di battaglia sarà il ben più minaccioso “GhostSwimmer”) potrebbe entrare in servizio entro il prossimo anno. L’idea è proprio quella di decodificare ciò che la natura ha già fatto dopo migliaia di anni di evoluzione. Ad oggi esistono droni subacquei, ma la loro forma è facilmente riconoscibile. Il naturale movimento di un pesce, invece, non suscita attenzione. Il Pentagono prevede un giorno di disporre di un’intera flotta di pesci robot per pattugliare porti e nuotare in acque nemiche. I robot sottomarini potrebbero essere utilizzati anche per la ricerca di mine o per ispezionare lo scafo di una nave.

Delfini, Leoni Marini ed Orche: Killer naturali al servizio dei militari

Il “Combat Dolphin Program” che prevede l’addestramento dei delfini per scopi bellici nell’acquario di Sebastopoli, in Crimea, è stato inglobato nella Marina russa lo scorso mese di marzo.

Il ministero della difesa ucraino, il 13 febbraio scorso, aveva annunciato la chiusura del programma per carenza di fondi.

L’annessione della penisola da parte di Mosca ha stravolto le precedenti direttive di Kiev. Il ministero delle difesa russo infatti, possiede fondi ed il know-how necessario per aumentare le capacità dei delfini ucraini, equipaggiati con apparecchiature definite obsolete.

Mosca da decenni addestra ed utilizza i leoni marini per proteggere le proprie coste dai sub nemici.

L’acquario di Sebastopoli è uno dei due centri al mondo per l’addestramento di delfini al combattimento. L'altro è gestito dalla US Navy, a San Diego, nel programma Marine Mammal Program.

Secondo i siti ufficiali della Marina ucraina, l'acquario per la formazione dei delfini per la marina sovietica risale al 1960. Essi sono stati addestrati sia per rilevare attrezzature militari sul fondo del mare, sia per attaccare sub nemici.

Nel 1980, l’addestramento ha incluso operazioni anti - sabotaggio e soccorso.

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, l’intera sezione di addestramento dei delfini ed i suoi specialisti sono passati alla Marina ucraina. Essi sono stati poi utilizzati per compiti civili (come il trattamento di alcune patologie neurologiche infantili), al fine di mantenere intatta l'unità.

Nel 2011, il ministero della difesa ucraino ha riavviato la formazione specifica dei delfini per il combattimento.

Se l’annessione con la federazione russa fosse avvenuta qualche settimana dopo, i mammiferi sarebbero stati già venduti agli acquari del pianeta entro marzo. Mosca quindi, avrebbe perso l’occasione di assorbire nei suoi ranghi i delfini, considerando l’eccellenza della struttura e la sua unicità, trovando un acquario vuoto. Soltanto una pura coincidenza ha conferito ai russi la capacità di aumentare la propria componente “militare animale” in una zona non ancora in grado di difendersi dalle forze navali occidentali.

Marine Mammal Program

La US Navy utilizza cinque squadre di mammiferi marini, ognuna con uno specifico profilo di missione. Ogni team, formato da un uomo e da un animale, è conosciuto in gergo con l’acronimo MK seguito da un numero. Le squadre MK 4,7 e 8 utilizzano esclusivamente delfini. La squadra MK 5 utilizza leoni marini mentre la MK 6 utilizza entrambi i mammiferi. I team possono essere dispiegati con un preavviso massimo di 72 ore in tutto il mondo.

I delfini sono stati utilizzati in Vietnam per dieci anni, e nel 2003 nel golfo Persico.

Franco Iacch