28/12/2014 - Il presidente Vladimir Putin ha firmato una versione aggiornata della “Dottrina militare della Russia” che tra le principali minacce alla sicurezza nazionale mette in luce l'espansione delle capacità militari della NATO.
Nonostante sia diminuito il rischio di una guerra su vasta scala contro la Russia – si legge - alcune minacce alla sicurezza continuano a crescere. Il rafforzamento militare della NATO e l’espansione del blocco verso i confini sono tra le principali minacce esterne alla sicurezza della Russia.
Le altre minacce esterne includono lo sviluppo e la diffusione dei sistemi di difesa missilistici strategici, l'attuazione della dottrina 'attacco globale' che prevede la messa in orbita di armi nello spazio e la diffusione di sistemi di armi convenzionali ad alta precisione.
La dottrina individua inoltre le principali minacce interne come quelle volte a destabilizzare il governo nel paese, le attività terroristiche mirate a danneggiare la sovranità e l'integrità territoriale della Russia, così come tutte le azioni di propaganda anti-russe ed anti-patriottiche.
La carta mantiene le disposizioni in materia di utilizzo delle armi nucleari previste nella ‘dottrina’ firmata nel 2010. La dottrina, di 29 pagine, è un documento stand-alone che delinea le principali minacce alla sicurezza e le possibili risposte della Russia. L'edizione attuale è la terza firmata da Putin dalla sua elezione avvenuta nel 2000.
La Russia – si legge - potrebbe ricorrere all’utilizzo di armi nucleari per rappresaglia contro un possibile ‘first strike’ atomico o con armi di distruzione di massa per proteggere il paese e gli alleati. Anche in caso di aggressione con armi convenzionali che "minacciano la stessa esistenza" dello stato russo. Ma per la prima volta, la nuova dottrina prevede che la Russia potrebbe usare armi di precisione "nell'ambito delle misure deterrenti strategiche", senza precisare quando e come Mosca potrebbe attivare tale procedura.
La dottrina militare sostituisce la precedente versione del 2010. Nel complesso, la dottrina militare 2014 è la quarta versione (1993, 2000 e 2010).
Le recenti azioni intraprese dalla NATO in seguito alla riunificazione della Crimea con la Russia avvenuta lo scorso mese di marzo, in particolare aumentando la presenza militare in Polonia e nelle ex repubbliche sovietiche baltiche di Lettonia, Lituania ed Estonia, hanno suscitato insoddisfazione in Russia. Ad aprile, l'alleanza ha cessato ogni cooperazione pratica con la Russia.
L’espansione della NATO – secondo il ministro degli Esteri Sergei Lavrov – è un errore che mina la stabilità europea.
La Russia, intanto, continua ad accelerare la sua modernizzazione militare. Venerdì scorso, dal poligono di Plesetsk, è stato lanciato con successo il missile intercontinentale balistico RS-24 Yars.
La NATO, infine, si difende con una nota ufficiale. “L'Alleanza non costituisce una minaccia per la Russia o per qualsiasi nazione, qualsiasi provvedimento adottato dalla NATO per garantire la sicurezza dei suoi membri sono chiaramente di natura difensiva, proporzionate ed in conformità con il diritto internazionale. Anzi, la Russia in Ucraina ha violato il diritto internazionale che mina la sicurezza europea".
Le sanzioni economiche degli Stati Uniti e dell'Unione europea hanno contribuito ad una forte svalutazione del rublo, che ha perso circa la metà del suo valore nel 2014.
La crisi economica potrebbe rallentare l’ambizioso programma di modernizzazione russo, ma il Cremlino non ha mostrato alcuna intenzione di tagliare la spesa sulla Difesa.
La Russia è particolarmente preoccupata per il programma “Prompt Global Strike” in fase di sviluppo negli Stati Uniti.
Si tratta di un sistema in grado di colpire obiettivi in tutto il mondo in meno di un'ora con precisione micidiale.
Franco Iacch
(foto: presidenza russa)