13/02/2015 - La Corea del Sud sta per dar vita ad un piano operativo globale per aumentare la capacità della propria forza sottomarina per scoraggiare le potenziali minacce della Corea del Nord e degli altri paesi limitrofi. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.

Lo scorso gennaio, la Corea del Nord ha inaugurato un comando sottomarino nella città portuale meridionale di Jinhae, responsabile di 13 sottomarini: nove da 1.200 tonnellate e quattro da 1.800 tonnellate.

Il piano prevede la costruzione e messa in servizio di cinque sottomarini da 1.800 tonnellate entro il 2019 e di nove sommergibili da 3.000 tonnellate in grado di lanciare missili balistici a partire dal 2020.

Secondo i servizi segreti occidentali, la Corea del Nord disporrebbe di 70 sottomarini: venti di essi sarebbero classe Romeo.

La deterrenza nucleare di Pyongyang

La Corea del Nord dispone di un nuovo sommergibile in grado di trasportare missili balistici. Si tratterebbe di un vecchio ‘Progetto 629’ classe ‘Golf’, altamente modificato. La notizia, diramata lo scorso novembre, ha avuto particolare eco nella Regione in quanto pone a rischio il Giappone, le forze USA presenti nell’area e lo stesso governo di Seul.

I sottomarini a propulsione diesel-elettrica classe ‘Golf’ sono entrati in servizio con l’Unione Sovietica nel 1958: i 23 battelli costruiti furono radiati dal servizio attivo nel 1990. Nel 1993, la Corea del Nord ha acquistato dieci ‘Golf’ in rottamazione. Venti anni dopo, l’ultimo sottomarino della classe è ritornato a solcare i mari.

I ‘Golf’ erano in grado di trasportare sia missili balistici che Scud (con una singola testata di un megatone), ma parliamo di sistemi d’arma ormai obsoleti: basti pensare che i tre missili ‘R-13’ trasportati, potevano essere lanciati soltanto in superficie (follia nell’attuale strategia) ad una distanza massima di 600 km. Gli ‘R-13’ furono tutti ritirati nel 1975.

Solo per fare un esempio. I ‘Trident II’ che equipaggiano i sottomarini americani ed inglesi hanno una gittata di dodici mila km ed 8/12 testate Mirv da 100 kilotoni ognuna (anche se non ufficialmente qualche unità potrebbe aver ricevuto le nuovissime e letali Marv).

Secondo Seoul, Pyongyang non sarebbe ancora in possesso della tecnologia SLBM. La Corea del Nord, quindi, dispone di un vecchio sottomarino lanciamissili balistici, ma non ha ancora sviluppato le armi per il suo specifico servizio di deterrenza nucleare.

Secondo il Pentagono, la Maritime Research Institute, responsabile per la ricerca e lo sviluppo della tecnologia marina e sottomarina della Corea del Nord, starebbe sviluppando da anni la tecnologia SLBM ed entro 24 mesi potrebbe anche essere in grado di eseguire il primo lancio di prova da un sottomarino.

Le informazioni ad oggi disponibili sulla reale capacità della flotta sottomarina nord coreana, restano comunque scarse. Secondo le informazioni ufficiali, la flotta dovrebbe essere composta da venti battelli classe ‘Romeo’, quaranta classe ‘Sang-O’ e dieci mini sottomarini classe ‘Yono’. La maggior parte di loro, non sono in grado di trasportare missili balistici.

Pyongyang, intanto, continua a fare progressi con i missili tattici, testando con successo una versione modificata (più lungo e con una maggiore gittata) del sistema russo ‘SS-21 Tochka’, acquistato dalla Siria nella versione ‘A’. Può imbarcare testate convenzionali, nucleari, biologiche o chimiche. Si tratterebbe del missile balistico più preciso nell’inventario della Corea del Nord.

Franco Iacch

(foto: Korean Central News Agency)