17/02/2015 - “Sono stato contatto da alcuni agenti della CIA, circa tre anni fa. Volevano sapere se fosse possibile scoprire possibili tentativi ad opera di “nazioni ostili” di sconvolgere il clima negli Stati Uniti, innescando siccità o inondazioni”.

Questo non è un passaggio tratto da un film complottistico, ma uno stralcio delle dichiarazioni del professor Alan Robock dalla Rutgers University nel New Jersey, una delle massime autorità mondiali in “Weather modification”.

Robock ha rivelato di essere stato contattato dalla CIA, che proprio tre anni fa era alla ricerca di informazioni sulle possibili procedure per scoprire modifiche dirette o indirette al clima.

La vera intenzione dei servizi segreti americani – ha spiegato Robock - era quella di scoprire se fosse fattibile interferire segretamente con il clima di un altro paese. E se – ha aggiunto Robock – fosse possibile anche essere scoperti.

Lo scienziato, nella sua dichiarazione che sta facendo il giro del mondo (con particolare attenzione in Russia e Cina), avrebbe risposto agli agenti del governo USA che se nell’atmosfera si fosse immesso abbastanza materiale tale da generare un qualsiasi effetto, questo sarebbe potuto essere rintracciato dai governi attaccati.

Queste dichiarazioni sono state fatte durante la American Association for the Advancement of Science, che si è conclusa a San Jose poche ore fa.

Gli Stati Uniti hanno provato a modificare il clima in passato.

Il primo attacco climatico noto ad opera dell’ Air Weather Service avvenne tra il 1967/1968 durante la guerra del Vietnam. Tramite “l’inseminazione delle nubi”, gli scienziati americani riuscirono ad aumentare del 30% le precipitazioni sulle strade che andavano dal Vietnam del Nord al Vietnam del Sud in modo da ostacolare i movimenti del nemico.

La CIA, inoltre, avrebbe rivolto le sue armi climatiche su Cuba per rovinare il raccolto dello zucchero.

Tra il 1969 ed il 1970, la CIA avrebbe inviato nell’isola aerei equipaggiati con sostante sviluppate presso il China Lake Naval Weapons Center, nel deserto della California. Nelle nuvole sarebbero stati immessi alcuni cristalli che avrebbero scatenato piogge torrenziali su aree non agricole e lasciato aridi i campi dove si coltivava lo zucchero.

Se le tecniche di modifica del clima diventassero davvero efficienti e se un governo X potesse davvero controllare e scatenare il tempo atmosferico a suo piacimento – spiega Robock – questo dovrebbe immediatamente essere di dominio pubblico per evitare effetti devastanti. Far precipitare un aereo, scatenare terremoti, inondazioni o eruzioni di vulcani: se le tecnologie di modificazione del meteo sono davvero operative, siamo davanti ad una delle armi più potenti del pianeta.

Secondo i russi, gli Stati Uniti considerano le tecniche per modificare il clima come l’ultimo tassello del “Full-spectrum dominance”, ossia la "capacità delle forze Usa, che opera da solo o con gli alleati, di sconfiggere qualsiasi avversario e controllare qualsiasi situazione in ogni tipo di contesto esistente". Il controllo totale, secondo la dottrina USA, potrebbe essere messo a punto entro il 2020.

La CIA è anche tra i principali finanziatori di un importante rapporto di geo-ingegneria. L'Intelligence Agency è elencata tra gli sponsor dello studio che è stato pubblicato la scorsa settimana dal National Academy of Sciences, insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche statunitense, la NASA ed al Dipartimento dell'Energia. Numerosi aspetti del rapporto sono classificati.

Franco Iacch