27/02/2015 - Questo “cicciottello” robot, che sembrerebbe essere uscito da un film di fantascienza, potrebbe presto entrato in servizio con l’esercito degli Stati Uniti. Anche se alla vista potrebbe sembrare goffo, GuardBot, progettato da una società con sede nel Connecticut, è costruito per la sorveglianza, l’ispezione, identificazione e la ricognizione in territorio nemico.

Rotolando su di esso, il robot che pesa 28 chili, può trasmettere immagini ad alta definizione per sedici ore di fila, arrampicarsi con pendenze massime di trenta gradi ad una velocità massima dieci chilometri all'ora.

Un operatore in remoto può guidarlo o utilizzare un percorso prestabilito grazie al suo Gps integrato. GuardBot è anche anfibio, “pur non essendo un nuotatore formidabile”, e può raggiungere i sei chilometri all'ora in acqua.

Da rilevare che GuardBot non è stato progettato originariamente per il nostro pianeta, ma per esplorare la superficie di Marte.

Il suo guscio è di tre dimensioni per differenti tipologie di missioni: 60 centimetri, tre metri o dieci centimetri. Il robot è dotato di due cupole laterali su entrambi i lati con all’interno diversi tipi di telecamere ad alta definizione oltre a sensori di movimento, visione notturna, scansione laser, rilevamento CBRN e RFID.

La piattaforma robotica può anche trasportare due chilogrammi di materiale, compreso l’esplosivo.

Mezzo chilo di C4, solo per fare un esempio, potrebbe polverizzare un camion.

American Unmanned Systems ha proposto il GuardBot al Corpo dei Marine per le sue eccellenti capacità di pattugliare i punti strategici, le strutture o i veicoli, considerando che può facilmente scivolare sotto di essi.

GuardBot, mosso da due motori elettrici alimentati da due batterie al litio di 48 watt della EaglePicher, utilizza un pendolo motorizzato per mantenere il centro di gravità a qualsiasi velocità consentita per movimenti a 360 gradi.

Il robot, progettato per la superficie di Marte, è in grado di operare con temperature che vanno dai quaranta gradi ai meno trenta sull’erba alta, neve, fango, sabbia e acqua.

Franco Iacch