09/03/2015 - "Annunciamo la nostra fedeltà al califfo dei musulmani. Ascolteremo ed obbediremo nei momenti di difficoltà e prosperità. Rispetteremo in qualsiasi situazione il volere del califfato, mai dubitando delle parole suo leader che seguiremo ovunque, salvo in caso di infedeltà evidente ad Allah”.

Questo è uno stralcio di un presunto video messaggio diramato dal capo dell’organizzazione terroristica Boko Haram, Abubakar Shekau, sabato scorso, in una sorta di solenne giuramento allo Stato islamico.

Il messaggio audio, con sottotitoli in inglese, è stato pubblicato sul canale Twitter vicino al gruppo, secondo il servizio di monitoraggio intelligence SITE.

Il messaggio è stato postato su Twitter, poche ore dopo l’ultimo attentato suicida di Boko Haram, a nord-est della Nigeria, che ha provocato 54 morti e ferito più di 140 persone.

Secondo il governo nigeriano, gli Haram stanno ammassando truppe nella città nord-orientale di Gwoza dopo aver perso, nelle ultime settimane, circa venti villaggi nella Regione.

Gli insorti continuano a perdere ripetutamente posizioni dopo gli scontri avvenuti con le truppe regolari della Nigeria e del Ciad.

Proprio il presidente del Ciad, Idris Deby, ha dato un ultimatum a Shekau: o la resa o la morte.

L'account Twitter, con video sempre più frequenti ed il nuovo braccio mediatico del movimento, sono da considerare segnali evidenti della vicinanza del gruppo Boko Haram ai propagandisti dell’Isis.

Boko Haram, lo scorso agosto, ha seguito l'esempio dello Stato islamico nel dichiarare un califfato nel nord-est della Nigeria, in un’area grande quanto il Belgio. Il gruppo nigeriano, inoltre, ha cominciato a pubblicare anche i video delle decapitazioni. La più recente, pubblicata il due marzo scorso (foto a dx), è chiaramente simile, nei macabri contorni, alle esecuzioni dell’Isis.

Nei video messaggi precedenti, Shekau ha lodato sia Al-Baghdadi che i leader di Al Qaeda. Boko Haram, però, non è mai stato un affiliato ad Al Qaeda.

E’ opinione comune, infatti, che Al Qaeda considera il massacro indiscriminato dei nigeriani civili musulmani come “un’azione non islamica”.

Franco Iacch