25/03/2015 - La Gran Bretagna ha la necessità di ricostruire le capacità militari convenzionali perdute dopo la fine della Guerra Fredda, così da scoraggiare nuove minacce sul confine orientale europeo.
E’ quanto ha affermato la Commissione parlamentare alla Difesa in audizione al Governo inglese.
“Sono necessari investimenti nella sorveglianza marittima, nucleare, biologica, radiologica e chimica. Abbiamo bisogno di navi da guerra, caccia, sistema di difesa antimissili balistici, capacità di attacco globale su portaerei, piena manovra ed immediata possibilità di schierare truppe in Europa continentale”.
Il rapporto, intitolato "Re-thinking Defence To Meet New Threats" (Ripensare il Sistema Difesa in vista delle nuove minacce), analizza la futura struttura delle forze militari della Gran Bretagna e la strategia della sicurezza nazionale partendo dallo “Strategic defense and security review” stilato nel 2010 ed intrapreso dall’attuale governo conservatore. La nuova SDSR sarà affrontata dal prossimo governo.
Nel rapporto si analizzano i principali problemi legati alla sicurezza globale ed in particolare la minaccia rappresentata dalla Russia.
“La Gran Bretagna non può permettersi di isolarsi. L'attuale strategia per la sicurezza nazionale non è più adeguata per un mondo ormai cambiato e con minacce sempre nuove. Sarà necessario continuare ad investire il 2 per cento del prodotto interno lordo per migliorare la forza della NATO e mantenere il coinvolgimento degli Stati Uniti in Europa".
"Il Regno Unito dovrà fare scelte difficili all'interno di risorse limitate su cosa fare e, ancora importante, su cosa non fare. E’ di vitale importanza però, rivedere i presupposti fondamentali della nostra Difesa se vogliamo arrestare la discesa nel caos che minaccia di diffondersi dal Mediterraneo occidentale al Mar Nero”.
“Per portare i nostri militari in linea con le esigenze future, dobbiamo rinsaldare i legami con Stati Uniti e Francia, sviluppare nuove capacità di guerra asimmetrica e la forza di rispondere alle continue sfide al di fuori dei confini europei”.
"La nostra precedente strategia si basava sul presupposto fondamentale che le forze britanniche sarebbero state strutturate per distribuire una ‘singola’ forza operativa in un ‘singolo’ teatro operativo come l'Afghanistan. Ma, adesso, i teatri potrebbero essere addirittura una dozzina. Potremmo essere costretti ad affrontare contesti paramilitari con armi leggere e teatri pesantemente armati con unità regolari ed equipaggiamento moderno. La contemporaneità delle minacce, impone un ripensamento della strategia e della nostra struttura”.
Seccata la risposta del Ministro della difesa britannico Michael Fallon. “Abbiamo il budget più alto d’Europa, il secondo della Nato e nei prossimi dieci anni spenderemo qualcosa come 240 miliardi di dollari. La ricostruzione è una sciocchezza e non vorrei ricordare il buco nero ereditato in impegni non finanziati dalla precedente amministrazione laburista, ma siamo comunque riusciti a mettere in bilancio caccia, sottomarini, blindati e due portaerei. Siamo il più grande partner degli Stati Uniti nello sforzo aereo contro l’Isis ed abbiamo giocato un ruolo fondamentale nelle due guerre del Golfo”.
Conclude Fallon "Il Segretario alla Difesa americano Ash Carter mi ha detto all'inizio di questo mese che l'esercito britannico ha la capacità di agire in modo indipendente, di essere una forza unica nel mondo. La nostra risposta agli eventi in Medio Oriente, Sierra Leone ed Ucraina dimostra che la nostra strategia funziona”.
Nelle prossime settimane, con l’adozione del nuovo strumento finanziario, si conoscerà la reale spesa della Gran Bretagna e se sarà rispettato il requisito di spesa fissato dalla Nato. Con l’attuale bilancio, la Gran Bretagna è già sotto di poco meno di quindici miliardi di dollari per raggiungere l’obiettivo.
L'ultimo giro di vite sulla spesa per la Difesa ha visto numerosi programmi abbandonati, la chiusura di numerose caserme e la riduzione dei militari e dei civili.
Franco Iacch
(foto: UK Army / UK Air Force)