27/03/2015 - Poche settimane fa, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto uno storico discorso sulle “terribili conseguenze per l’intera umanità di un Medio Oriente armato con testate nucleare”.

Il discorso – scrivono i media russi - ha ricevuto il più grande applauso in Campidoglio da quando i repubblicani ottennero entrambe le camere del Congresso. Il presidente Obama, invece, è stato meno entusiasta.

Coincidenza o no, il discorso di Netanyahu è coinciso con la decisione del Pentagono di declassificare un documento top-secret.

Nonostante gli avvertimenti su un “Medio Oriente nuclearizzato”, nella Regione vi sarebbe già un paese in possesso di tale tecnologia e sarebbe proprio Israele. Il rapporto di 386 pagine, intitolato "Critical Technological Assessment in Israel and NATO Nations", risale al 1987 e svela dettagli importanti sul programma nucleare Israele che il paese non ha mai ammesso di possedere.

"Israele è in grado di sviluppare i codici che consentiranno loro di costruire bombe all'idrogeno. Codici alla base dei processi di fissione e fusione a livello microscopico e macroscopico".

Addirittura, nella relazione si parla di un parallelismo tra la capacità nucleare israeliana e quella americana.

"Per quanto riguarda la tecnologia nucleare (siamo nel 1987), gli israeliani hanno raggiunto le competenze nel campo della fissione come quella degli Stati Uniti negli anni sessanta”.

Secondo il documento del Pentagono, Israele avrebbe già avuto capacità nucleari nel momento in cui gli americani testavano la loro prima bomba all’idrogeno.

La coincidenza della pubblicazione del documento è certamente sospetta. Originariamente fu richiesta tre anni fa da un giornalista americano appellatosi al Freedom of Information Act. Una successiva sentenza di un giudice distrettuale ha ordinato al Dipartimento della Difesa la pubblicazione dell’atto.

E' anche interessante notare che mentre il documento declassificato ha rivelato aspetti chiave del programma nucleare israeliano, il Pentagono ha avuto cura di mantenere ancora oggi classificati i progressi nucleari degli altri paesi alleati tra cui Francia, l'Italia e Germania Ovest.

Nel settembre 2012, il primo ministro Benjamin Netanyahu in una celebre un'illustrazione mostrata durante il suo discorso alla 67a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, descrisse i suoi timori per le ambizioni nucleari dell’Iran. All’epoca, il primo ministro israeliano invocò di adottare una linea dura contro l’Iran, paventando il rischio di una guerra nucleare nella Regione.

Franco Iacch

(foto: U.S. House of Representatives)