31/03/2015 - “E’ una bufala”. “E’ un rottame”. “E’ un caccia superlativo”. “E’ ciò che serve”. Sull’F-35, il progetto da 1500 miliardi di dollari, si continua a dire di tutto.
Molte le cattive notizie, poche in realtà le buone nuove.
Il caccia, che mantiene ancora un certo appeal in Europa, riceve consensi nei paesi asiatici e sembra che gli ordini dello JSF possano crescere negli anni proprio nella Regione.
Al di là dei consensi ottenuti e dei contratti siglati poi ridotti, la sensazione è che in pochi, fuori dai confini americani, stiano sostenendo davvero il programma. Ma al di là delle feroci critiche, il futuro appare certo: il Lightning-II, alla fine, sarà in servizio con una dozzina di grandi forze aeree alleate. Inutile negarlo.
Aumenti dei costi, inevitabili ripercussioni politiche e proiezione negative sugli ordini effettuati dai militari: questi sono i nemici principali dello JSF. E mentre gli ordini sembrano essere effettuati con il contagocce, il prezzo unitario per ogni singolo caccia continua ad aumentare così come i costi della ricerca, sviluppo ed avvio della produzione. I costi lievitati, apparentemente a dismisura, scatenano poi la politica determinando l’annullamento degli ordini precedentemente siglati. Ulteriore aumento del prezzo finale e conseguente riduzione della flotta con inevitabile imbarazzo tra i partner internazionali.
Siamo davanti ad una spirale mortale che affosserà per sempre l’F-35?
Assolutamente no e vi spieghiamo il perché.
F-35: l’alternativa a basso costo dell’F-22
L’F-35 non può essere soppresso perché alla luce delle esperienze negative avute con il B-2 Spirit e l’F-22 Raptor (foto a dx), Lockheed Martin ed il Pentagono stanno lavorando di concerto per garantire il sostentamento vitale della piattaforma. Tutti i rami delle forze armate USA, al di là degli ordini dei partner, acquisteranno un numero impressionante di JSF.
Sarebbe corretto affermare che i caccia venduti all’estero, ad oggi, sono ininfluenti nella sopravvivenza del caccia. Il risultato è un aereo che in molti vorrebbero cancellato, ma che solcherà i cieli.
Non importa quanto costerà l’alternativa a basso costo dell’F-22: l’F-35 volerà. E al di là dell’aspetto tecnico e delle critiche (giuste per carità, ma siamo sempre in una fase sperimentale con produzione ridotta) che stanno affliggendo il caccia, la politica dovrebbe smorzare i toni, avendo contezza di cosa davvero stia accadendo.
L’alternativa più comune in bocca ai più è che l’F-35 possa davvero essere sostituito dai caccia in servizio, nettamente più economici. Ed è vero. Inizialmente, i costi operativi dell’F-35 saranno superiori a quelli dei velivoli esistenti. F-15, F-16, F/A-18 ed A-10 ad oggi sono in grado di compiere la maggior parte delle missioni che l'F-35 condurrà.
La migliore copertura contro il fallimento del programma F-35 sarebbe stata l’investimento nelle versioni modernizzate degli aerei esistenti, che avrebbero poi continuato a svolgere le missioni tradizionali che non richiedono le competenze specialistiche dell’ F-22 o dell’F-35. Questa opzione, però, è stata scartata dal Congresso e dal Pentagono che hanno investito ogni risorsa nello JSF.
F-35: per cosa sono stato progettato?
L'F-35 è stato progettato per eccellere in contesti che enfatizzano il Beyond Visual Range (BVR), in ambienti ad alta intensità di informazioni connesse in rete. Se dovessero funzionare come promesso, le capacità del velivolo saranno veramente notevoli.
Secondo i detrattori dell’F-35, il caccia sarà in linea privo di alcuni tratti distintivi delle piattaforme da combattimento, ma se davvero dovesse funzionare, potrebbe anche farne a meno. Da rilevare, che il futuro F-35 non è detto che svolgerà le missioni inizialmente previste dai progettisti.
La storia insegna. Il successo degli aerei da combattimento, a volte trascende dal loro reale progetto. Progettisti e politici, infatti, raramente riescono ad ipotizzare le richieste operative della guerra che verrà o di cosa avrà bisogno nel 2040 un caccia in battaglia. Ecco perché, in tempo di pace, immaginare una piattaforma del futuro è compito assai ostico.
Il P-40 Warhawk per esempio. Uno dei migliori velivoli d’attacco della seconda guerra mondiale, ma inizialmente concepito come caccia da superiorità aerea.
Il P-51 Mustang (foto)? Divenne il miglior caccia di scorta dei bombardieri della seconda guerra mondiale, una missione fino a pochi mesi prima nemmeno immaginata dai militari.
Lo spaventoso Messerschmitt Me 262? Per fortuna per gli alleati, Hitler lo volle in linea come caccia-bombardiere Schnellbomber, inficiando le sue linee pulite e le sue prestazioni. In realtà, nel 1944, la Germania nazista non poteva permettersi una produzione su larga scala in grado di contrastare lo strapotere alleato. Quando, però, il 262 entro in servizio nel ruolo di intercettore, per gli alleati furono dolori.
La storia, come si sa, è ciclica. Durante la Guerra Fredda, i caccia progettati per abbattere i bombardieri sovietici, furono impiegati nella superiorità aerea e come caccia-bombardieri con discreto successo. L'F-15 e l’F-16, per esempio, progettati per la superiorità aerea, hanno spesso agito come bombardieri.
Anche l’amatissimo F-14 Tomcat, la piattaforma missilistica specifica della Us Navy, fu riadattato per i bombardamenti.
L’Harrier? Progettato per operare in contesti post atomici con piste distrutte dalle testate nucleari sovietiche.
L’F-35 non è stato progettato sui fallimenti dei precedenti caccia (così come avvenuto per la produzione post guerra del Vietnam), ma per operare in un contesto che ancora non esiste. L’F-35 è stato progettato per la guerra del futuro, ma probabilmente sarà utilizzato in ruoli che i suoi progettisti nemmeno immaginano.
Ad oggi è un aereo costruito in tempo di pace, ma progettato per i combattimenti del domani.
F-35: il futuro
L'F-35 avrà un futuro, ma sarebbe opportuno capire il ruolo che avrà nei prossimi asset strategici. Il teatro operativo ideale dell’F-35, infatti, ancora non esiste e probabilmente passerà ancora qualche decennio prima che prenda forma, ma il caccia potrebbe essere determinante e rappresentare quel “Game Changer” tanto agognato.
La versione a decollo corto ed atterraggio verticale del Lightning-II potrebbe davvero essere un punto a favore nel panorama dei caccia supersonici. Il pensiero va alla guerra delle Falkland ed al ruolo avuto dagli Harrier. Ma considerando tutti i problemi dell’F-35, sarebbe opportuno valutare anche i vantaggi che un asset del genere riceverà. Infatti, anche se Cina e Russia hanno aumentato la loro capacità di disporre di personale specializzato, è improbabile che corrisponderà a quella degli Stati Uniti di reclutare e addestrare i piloti. Grandi piloti possono far diventare cellule discrete in superbi aeromobili.
Nessun paese al mondo, poi, può competere, storia militare insegna, con il genio logistico degli Stati Uniti. Nonostante la complessità dell’F-35, il caccia potrà sempre contare su un apparato logistico eccelso. In qualsiasi parte del mondo sarà schierato, l’F-35 avrà sempre equipaggiamento, parti di ricambio, manutenzione ed equipaggi.
Un errore comune, infine, è quello di valutare l’F-35 (parliamo sempre di quello che volerà per gli USA) come una singola piattaforma. L’F-35 americano, invece, è stato progettato per chiudere il cerchio iniziato con il Raptor. Lo JSF, infatti, andrebbe visto in un ampio sistema formato da F-22, B-2 (e futuri bombardieri), le classi Zumwalt e numerose altre piattaforme da combattimento.
L'F-35 Lightning II europeo, invece, volerà con i Typhoon ed i Rafale, per i prossimi 50 anni. Il dado ormai è tratto. Troppi i soldi investiti dagli Stati Uniti per cancellare il programma e, probabilmente, questa è una lezione che si dovrà tenere a mente per i bombardieri di prossima generazione o con gli altri programmi già appaltati dalla Difesa USA.
Forse, ragionando con il senno di poi, gli Stati Uniti avrebbero dovuto puntare sulla flotta Raptor e non limitarsi a quei 167 esemplari in virtù di un stabilità mondiale rivelatasi fin troppo caduca. Ma la guerra del futuro è difficilmente prevedibile e nelle battaglie del domani, l’F-35 potrebbe ancora fare cose straordinarie.
Franco Iacch
(foto: Lockheed Martin / US DoD)