17/07/2015 - Cinque anni dopo la data prevista per la Capacità Operativa Iniziale, il Pentagono ha confermato che l’F-35 è pronto per il combattimento anche se saranno necessari alcuni accorgimenti che saranno risolti in seguito.

Soltanto otto delle 243 funzionalità software previste per dichiarare la Capacità Operativa Iniziale, necessitano di ulteriori verifiche – scrive in un rapporto consegnato al Congresso il sottosegretario per l'acquisizione Frank Kendall – ma il Pentagono conta di risolvere questi problemi nei prossimi software e comunque entro il 2017Queste carenze non interferiranno con le missioni dei Marine, il caccia è già in grado di soddisfare, con le armi previste nella Capacità Operativa Iniziale, tutte le esigenze del Corpo.

Il rapporto di Kendall è stato ripreso anche dai Marine. Conosciamo i problemi – dice Paul Greenberg, portavoce del Corpo dei Marine – li stiamo monitorando, ma non influiranno con le nostre missioni anche perché saranno tutti risolti entro il 2017.

Con le funzionalità attuali, l’F-35B consentirà ai Marine di effettuare anche missioni di Close Air Support. I marine vogliono acquistare 353 F-35B, il più complesso delle tre varianti che Lockheed Martin sta realizzando.

Ad oggi, soltanto 37 F-35B sono stati consegnati ai Marine. Il Regno Unito e l'Italia hanno deciso di investire sulla versione B, ma attendono l’entrata in servizio con il Corpo dei Marine.

L’ispezione di prontezza operativa finale (Operational Readiness Inspection) è iniziata pochi giorni fa presso la Marine Corps Air Station di Yuma, in Arizona e sancirà l’entrata in servizio dell’F-35B con Capacità Operativa Iniziale. La ‘ORI’ durerà dodici giorni. Si stanno analizzando 134 fattori specifici del caccia e subito dopo sarà stilata una relazione finale.

Nonostante non spetti ad un singolo corpo certificare la Capacità Operativa Iniziale di un sistema d’arma, i Marine non hanno alcuna intenzione di adottare un macchina che non possa soddisfare i loro requisiti. Per il Pentagono, infatti, lo JSF potrebbe già entrare in servizio. Qualora l’esito dell’ispezione dovesse corrispondere alle necessità dei Marine, l’F-35B entrerà in servizio (e nella storia dell’aviazione) con Capacità Operativa Iniziale.

Durante la ORI, i “Cavalieri Verdi” del Marine Fighter Squadron 121, dovranno superare anche tre esami scritti: uno di azione immediata, un test di conoscenza dell’aereo a risposta multipla ed uno di tattica. I piloti effettueranno anche quattro voli reali e tre sul simulatore. Anche loro saranno valutati dalla commissione dei Marine. Parallelamente, un altro team di esperti, ispezionerà sia i programmi di manutenzione che le forniture al reparto per garantire che possano soddisfare le esigenze di uno squadrone operativo formato da dieci F-35B.

Se la ORI si dovesse concludere regolarmente entro la prossima settimana, è ipotizzabile che il Corpo dei Marine possa dichiarare la Capacità Operativa Iniziale per lo stesso mese, ma non c’è fretta. I militari, infatti, si riservano di prendere in considerazione anche il mese di agosto per valutare il caccia.

Il promemoria dei Marine parla chiaro: “Dichiarare la Capacità Operativa Iniziale per luglio e, comunque, entro dicembre in caso di estrema necessità. Se la Capacità Operativa Iniziale venisse dichiarata entro agosto, sarebbe un ritardo assolutamente trascurabile”.

L’F-35B testato dai Marine è dotato del software Block 2B, ma si tratta di una versione ‘speciale’ del caccia. Infatti, lo squadrone dei Marine, chiamato ‘Gruppo 1’, presenta la maggior parte delle modifiche hardware già implementate (e che un domani saranno integrate nella produzione di massa) come le paratie rinforzate. Il velivolo potrebbe andare in battaglia con un equipaggiamento ‘ridotto’: missili AIM-120 AMRAAM, bombe GBU-12 e GBU-39.

A differenza del V-22 Osprey che i Marine hanno schierato in Iraq subito dopo l’avvenuta ‘IOC’, l'F-35 non entrerà in guerra con lo Stato Islamico. Il primo squadrone degli VMFA-121 sarà trasferito press la base di Iwakuni, in Giappone, nel gennaio del 2017, per rispondere alle possibili crisi nella Regione.

Franco Iacch

(foto: Lockheed Martin)