05/04/2014 - La forza aerea da combattimento ucraina è composta da 507 caccia e 121 elicotteri d'attacco. Soltanto il 15 per cento di essi potrebbe essere riparato e riportato in condizioni ottimali.
Poco male: i piloti in grado di ingaggiare un combattimento sono a malapena il 10 per cento.
L'impietosa quanto realistica stima è stata diramata dal Ministro della Difesa Ihor Tenyukh, che per conto del nuovo governo di Kiev ha monitorato l'attuale stato della Difesa ucraina.
Nella sua relazione al presidente, Tenyukh ha parlato di “forze armate non in grado di combattere e con equipaggiamento obsoleto”.
Tenyukh ha anche affermato che l'Ucraina è in possesso di nuovissimi Mig-29 (probabilmente consegnati prima che scoppiasse la crisi che ha destabilizzato il vecchio regime) e che sono in corso dei voli di prova per addestrare i piloti.
Ci si chiede il destino di questi caccia (già tra qualche settimana) di cui si sconosce il numero esatto e fino a quando i piloti potranno continuare ad addestrarsi considerando la chiusura di ogni rapporto con Mosca e la conseguente interruzione di ogni fornitura bellica. Kiev, che economicamente non naviga di certo in buone acque, ha l'impellente necessità di accedere alle forniture militari russe (ex sovietiche), pena l'azzeramento di ogni capacità difensiva peraltro già inefficace.
Una situazione molto simile in tutti i paesi satelliti dell'ex unione sovietica. Impensabile poi, immaginare Kiev in grado di siglare contratti miliardari per acquisire materiale militare occidentale: ecco spiegato il riavvicinamento con la Nato che, però, non ha insistito più di tanto nel difendere l'Ucraina, relegandola e mera nazione collaboratrice.
Se fosse stato un paese membro dell'Organizzazione, saremmo già nella terza guerra mondiale.
Franco Iacch
(foto: MoD Ucraina)