Bram Stoker
Ed. Penguin book
pagg. 452

 

Non so perché ma ero convinto di aver letto da tempo uno dei classici del romanzo gotico, "Dracula", dello scrittore irlandese Bram Stoker (1847-1912). Eppure si trattava di una mia falsa convinzione, forse basata sui tanti film di vampiri che sono usciti in questi ultimi anni, forse un semplice errore.

Qualche settimana fa, mentre mi aggiravo tra gli scaffali della mia libreria personale, ho ritrovato il libro di Dracula, in lingua originale, comprato anni fa e mai letto, così mi sono reso conto che non conoscevo la storia del Dracula di Stoker ma solo alcuni luoghi comuni sui vampiri, il loro odio per l'aglio, la mancanza di immagine riflessa nello specchio, i poteri mentali che i vampiri esercitano sulle loro vittime e poco altro.

La storia si svolge tra la Transilvania e Londra e vede un gruppo di uomini impegnati nella lotta contro il male rappresentato da Dracula, un Conte non-morto, che dopo secoli di vita ritirata nella lontana Transilvania ha deciso di trasferirsi a Londra.

Stoker racconta la lotta contro questo mostro per il tramite dei diari dei protagonisti del romanzo attraverso articoli di giornale attraverso cui è possibile ricostruire lo sviluppo delle azioni.

Talvolta questi diari si sovrappongono, si intrecciano, sembra perfino che si allontanino dal filo principale del racconto per poi farvi immancabilmente ritorno.

Jonathan Harker, avvocato londinese, viene inviato dalla sua società presso il Conte Dracula per aiutarlo a preparasi alla nuova vita a Londra.

Il viaggio di avvicinamento al castello viene raccontato con maestria da Stoker che mette ben in evidenza i sentimenti della popolazione circostante nei confronti del Conte, temuto da tutti.

Jonathan porta a compimento il suo lavoro, rendendosi conto troppo tardi di trovarsi prigioniero nel castello...

Riuscirà a fuggire?

Riuscirà a tornare a Londra dalla sua amata Mina?

Chi è veramente il Conte Dracula?

Il libro ci racconterà tutto con dovizia di particolari... per cui, buona lettura a tutti!

Alessandro Rugolo