Ho sempre amato i libri, non ho mai smesso di leggere da quando, in prima elementare, con enorme fatica ho letto il mio primo libro, 20.000 leghe sotto i mari.
Così un giorno dell'estate del 2013 mi sono imbattuto in un libro che parlava di libri e nonostante fosse ormai da tempo che non leggevo romanzi decisi di fare un'eccezione. In quel periodo stavo approfondendo la conoscenza della lingua spagnola per cui comprai la versione in lingua originale del libro e mi tuffai nella lettura mettendo da parte gli scrupoli per il tempo dedicato ad un passatempo quale "la lettura di un romanzo".
La storia ambientata agli inizi del 1900 ha inizio nella redazione di una oscura rivista barcellonese. Ad un giovane giornalista, David Martìn, che lavora per "La voz de la industria", grazie al ricco amico Pedro Vidal, viene offerta la possibilità di scrivere qualcosa che cambierà la sua vita.
Sei ore di tempo per scrivere il racconto che avrebbe segnato l'inizio di un nuovo corso...
Il racconto piacque al pubblico ed al primo ne seguiranno altri, con cadenza settimanale. Prende corpo la serie dei "Misteri di Barcellona", serie di successo, ma col successo iniziano anche le invidie e le gelosie...
Passa il tempo e un giorno Martin riceve un'offerta che non può rifiutare: scrivere un libro per un editore francese, Andreas Corelli che aveva notato i suoi precedenti lavori ed era interessato a lui per le sue capacità. Un libro che, lui ancora non lo sapeva, avrebbe condizionato la sua vita.
Amicizia, amore, odio, paura, pazzia, tutti stati d'animo che si intrecciano senza sosta nelle quasi cinquecento pagine nelle quali il lettore non può non essere trascinato.
Una casa maledetta, un libraio appassionato, un cimitero dei libri segreti, morti e sparizioni, sono solo alcuni degli aspetti più intriganti di questo splendido libro che conduce fino a...
Devo ammettere di aver letto raramente romanzi così avvincenti.
Devo aggiungere, a onor del vero, che da quel giorno d'estate ho ripreso a leggere romanzi e finché esisteranno scrittori come Zafón, credo proprio che non riuscirò più a smettere!
A voi ora, buona lettura.
Alessandro Rugolo