Stefan Zweig
Ed. Elliot
pagg. 130
"Chi si aspetta giustizia dalla storia esige più di quanto essa voglia dare: spesso attribuisce imprese e immortalità all'uomo semplice e mediocre e lascia nell'oscurità i migliori, i più coraggiosi e i più saggi."
In questo modo Stefan Zweig chiude il suo saggio sulla storia dell'attribuzione del nome "America" al nuovo continente.
Stefan Zweig (1881-1942) muore suicida assieme alla moglie lo stesso giorno della pubblicazione di questo suo ultimo studio, nonché lo stesso giorno della morte di Americo Vespucci (22 febbraio).
Come avrete già capito, il libro non è la biografia di Amerigo Vespucci ma la storia degli errori che hanno portato ad attribuire al nuovo continente il nome di Amerigo e non quello di Colombo, il primo ad arrivare sul continente (dopo secoli di buio).
Una catena di errori e scherzi della sorte che parte da un innocuo suggerimento di un uomo dimenticato, Waldseemuller, che scrisse: "...poiché Amerigo l'ha scoperta da oggi si potrebbe chiamare terra di Amerigo ossia America".
In effetti Amerigo fu forse il primo a rendersi conto che la terra (ri)scoperta da Colombo non era l'India delle spezie ma un nuovo continente, immenso e forse più simile al paradiso terrestre dei testi sacri che alle Indie delle spezie e delle sete.
Amerigo scrisse nelle sue lettere: "se nel Mondo è alcun Paradiso Terrestre, senza dubbio dee esser non molto lontano da questi luoghi [..] un paese dove le anime non sono sconvolte dalla lotta per il denaro, per il possesso, per il potere. Un paese dove non ci sono principi, ne esattori, dove non occorre logorarsi per guadagnarsi il pane quotidiano, dove la terra nutre ancora con benevolenza l'uomo e l'uomo non è eternamente nemico del suo simile."
E' la speranza nel Paradiso Terrestre, "speranza antichissima, religiosa, messianica, che questo sconosciuto Vesputius ridesta con la sua relazione" a Laurentius Petrus Franciscus de Medici quella che farà si che il mondo civilizzato voglia conquistare l'america. E' l'errore e forse la malafede di alcuni editori del tempo che fa si che il nome America venga attribuito alla nuova terra.
Un libro intenso, da leggere e rileggere, da studiare ed approfondire, anche in memoria di Stefan Zweig, un grande studioso forse un po dimenticato.
Alessandro Rugolo