Stefan Zweig
Ed. Fabbri
pagg. 260
E' il 1400, il secolo di preparazione alla grande impresa, il secolo di Enrico il Navigatore, di Cristoforo Colombo, di Fernão de Magalhães nato portoghese, diventato spagnolo col nome di Fernando de Magallanes, passato alla storia semplicemente come Magellano.
Di lui e del suo viaggio alle Indie passando da Ovest sappiamo grazie ad un vicentino, Antonio Pigafetta, cavaliere di Rodi, che accompagnò il grande navigatore nel suo viaggio intorno alla Terra. Pigafetta scrisse un diario, consegnato al re di Spagna, Carlo V, diario andato perduto; poi, spinto dalla volontà di giustizia per il suo compagno di sofferenze, riscrisse un rapporto abbreviato dal titolo: "Primo viaggio intorno al globo terracqueo" grazie al quale la Storia conosce la verità.
Erano tempi lontani, tempi in cui ancora non si era certi di niente, non si era neppure sicuri se fosse possibile circumnavigare l'Africa. In quegli anni un piccolo Paese, il Portogallo, è responsabile di tante scoperte.
E' un fiorentino, Poliziano, che ce lo ricorda: "Non solo ha lasciato dietro di sé le Colonne d'Ercole e domato un Oceano infuriato, ma ha riconosciuto l'unità fino a oggi interrotta del mondo abitabile. Quali nuove possibilità e quali vantaggi economici possiamo ancora aspettarci, quale elevazione del sapere, quali conferme della scienza antica finora ripudiate come incredibili! Nuove terre, nuovi mari, nuovi mondi sono sorti dalle tenebre secolari. Il Portogallo è oggi il custode di un altro mondo".
Eppure è proprio il Portogallo (nella persona del suo re, Manuel) che non capisce o non vuole dar credito alla proposta di colui che un giorno sarà riconosciuto come il primo a credere nella possibilità di circumnavigare il mondo, Magellano. Sarà invece il re Carlo V di Spagna ad offrire un'opportunità al nostro navigatore. Cinque navi, un equipaggio di poco più di 250 uomini, quasi tutti destinati alla morte. Quasi tutti, e lo stesso Magellano tra questi!
Magellano, pochi anni dopo Colombo e diversi secoli dopo i vichinghi, si accinge a presentare al mondo la grandezza di un'idea.
Ma una grande impresa ha bisogno di grandi idee, di grandi esperti, di grandi sacrifici. Magellano mette l'idea e l'esperienza, Ruy Faleiro mette la sua scienza, l'equipaggio al completo (e il suo ammiraglio in primis) mette i sacrifici e il sangue!
"Esiste un passaggio dall'Oceano Atlantico al Pacifico. Io lo so, io conosco il luogo e il punto. Datemi una flotta e io mostrerò il passaggio e compirò il giro di tutta la terra da oriente a occidente", questo afferma con sicurezza Magellano di fronte al re.
Come lo sapeva? E quanto la notizia era certa? Parte delle informazioni venivano dagli archivi segreti del re del Portogallo, giuste o sbagliate che fossero, Magellano si fa guidare da queste informazioni.
Il 22 marzo 1518 il re Carlo V sottoscrive il contratto con Magellano e con il professore Ruy Faleiro. E' l'inizio di un'avventura.
Mi sarebbe facile continuare a raccontare, prendendo spunto dalla biografia di Magellano opera dello scrittore Stefan Zweig, di uomini, esplorazioni, di giganti della Patagonia e della Terra del Fuoco, di selvaggi delle isole dei Ladroni, di "dei immortali" e colpi di cannone, della morte più stupida e della vita non meritata, ma così facendo, probabilmente, non potrei stimolare ulteriormente la curiosità di chi è arrivato fino a questo punto.
E allora vi lascio con un invito, leggete anche voi la biografia di Magellano, di Stefan Zweig, percorrete col pensiero il suo viaggio, vivete con i suoi uomini le loro pene e respirate la grandezza della loro immortale impresa.
Alessandro Rugolo