Hemingway è uno dei più grandi scrittori americani del '900, conosciuto anche per i film tratti dai suoi libri, tra cui l'indimenticabile il vecchio e il mare che ho letto tanti anni fa.
Nasce nel 1899 nei pressi di Chicago. Nel 1918 si arruola volontario nei servizi di autoambulanza per l'American Red Cross e parte per il fronte italiano dove sarà ferito.
Cronista e inviato di guerra per vari giornali americani, sarà influenzano tantissimo dalle vicende delle guerre cui assisterà.
Per chi suona la campana è ambientato in Spagna durante la guerra franchista che vede la Spagna impegnata in una lotta fratricida cui accorreranno da ogni parte del mondo sostenitori dell'una e dell'altra parte politica.
Scritto dall'autore dopo l'esperienza di corrispondente tra le fila degli antifascisti nel 1937, "Per chi suona la campana" ci presenta una guerra silenziosa e di retrovia.
I suoi personaggi sono descritti magistralmente nella vita di tutti i giorni come nella violenza di quei giorni.
Robert Jordan è un professore americano arruolatosi in Spagna tra le fila degli antifascisti. Riceve il compito di far saltare un ponte e per far ciò si infiltra in territorio fascista dove lo aiuteranno un gruppo di antifascisti spagnoli guidati da Pablo e dalla sua donna, Pilar.
Nei pochi giorni in cui si svolge l'azione Robert troverà il tempo per riflettere sulla sua vita, sul suo passato e sul suo futuro visto che troverà anche il tempo di innamorarsi di Maria, una ragazza spagnola che ha subito violenza dai fascisti.
Pilar, la donna di Pablo, dimostrerà tutta la sua forza aiutando Robert a portare a termine l'impresa.
La crudeltà della guerra, la morte e la sofferenza accompagnano il lettore attraverso i racconti dei personaggi.
Fascisti e antifascisti, comunisti e repubblicani sono uguali nella brutalità della guerra.
Le lotte ideologiche di quegli anni, il comunismo, l'ideale spagnolo del torero, la magia degli zingari fungono da contorno ad un grande libro, un libro da leggere e su cui riflettere, sempre.
Alessandro Rugolo