27/02/2014 - La Marina Militare degli Stati Uniti sta per equipaggiare le proprie navi con laser progettati per abbattere droni ed aerei nemici e cannoni elettromagnetici in grado di sparare proiettili a velocità ipersonica.

Entro la fine di quest’anno, almeno un battello della Marina Usa riceverà una torretta laser mentre per il “railgun” saranno necessari altri due anni di sviluppo.

E’ quanto ha dichiarato il comandante Mike Ziv, responsabile del Programma “Directed Energy and Electric Weapon Systems” alla FoxNews.

La nave prescelta per eseguire i test con il laser, che prenderanno il via entro l’estate, è la USS Ponce, unità da trasporto anfibio classe Austin.

Secondo la Marina Usa, la tecnologia laser è stata progettata per eliminare le minacce asimmetriche come droni, piccoli aerei e motoscafi: tutte potenziali minacce per le navi da guerra presenti nel Golfo Persico. 

I cannoni elettromagnetici sono già stati testati presso un poligono in Virginia. I dati della Us Navy parlano di proiettili da tre chili (3,2 kg per l’esattezza) sparati alla velocità di 2,4 km al secondo. I proiettili al tungsteno raggiungono il bersaglio con una velocità pari a sette volte quella del suono, per una potenza superiore (ad un costo nettamente inferiore) ad un missile Tomahawk.

Entrambi i sistemi hanno però delle lacune. Il laser, per esempio, tende a perdere efficacia in presenza di cattive condizioni meteo o con turbolenza nell’atmosfera, mentre il railgun richiede un’enorme quantitativo di energia elettrica per accelerare il proiettile.

La Marina però, sembra essere corsa ai ripari affermando di essere riuscita a superare l’incognita maltempo, confermando però la perdita di efficacia del fascio laser in caso di cielo nuvoloso, precipitazioni o pulviscolo nell’aria.

I potentissimi cannoni elettromagnetici sono letali (venivano utilizzati anche in Transformers 2 per distruggere un Decepticon con un sol colpo), ma ad oggi possono essere installati soltanto sulle cacciatorpediniere classe Zumwalt, in costruzione al Bath Iron Works nel Maine.

Entro due anni, dovrebbero essere pronte degli accumulatori in grado di immagazzinare energia sufficiente e consentire l’installazione dei railgun anche a bordo delle altre navi da guerra Usa.

Entrambi i sistemi d'arma sono considerati il futuro perché potentissimi, ma ad un costo irrisorio. Basti pensare che un singolo missile intercettore costa almeno un milione di dollari, contro i pochi dollari di un singolo colpo laser.

 

La classe Zumwalt

Il primo battello classe Zumwalt, il più grande e potente cacciatorpediniere multiruolo della Marina degli Stati Uniti mai costruito, è stato completato lo scorso mese di ottobre.

La nave è stata pensata, progettata ed armata per la guerra del futuro ad un costo esorbitante: 3,5 miliardi dollari a battello, circa tre volte il costo di un cacciatorpediniere attuale.

Ogni cosa in questa nave sembra eccezionale. Il suo profilo stealth per esempio, la renderebbe praticamente invisibile ai radar. Nonostante sia il 40% più grande di un destroyer classe Arleigh Burke, ha una Rcs (Radar Cross-Section) così bassa che ai radar nemici (e non) dovrebbe sembrare un innocuo peschereccio.

Il cacciatorpediniere Zumwalt reintroduce la campanatura: la larghezza massima della nave è sulla linea di galleggiamento, mentre procedendo verso l’alto lo scafo inizia a restringersi. La sua inusuale carena poi, è stata progettata con tecnologia a penetrazione d'onda o wave-piercing per una velocità massima di 35 nodi (56 km/h).

La classe Zumwalt è armata con ottanta missili da crociera Tomahawk (dislocati su vari pod Vls Mk 57 avanzati, lungo tutta la nave in modo da non perdere la capacità missilistica anche se colpiti), due cannoni Ags da 155 mm, due da 57 mm e batterie di Sea Sparrow evoluti.

Il Sistema Gun Advanced o Ags merita un discorso a parte. Spara proiettili-razzo di undici chili, con un margine di errore (Cep) di 50 metri, ad una distanza massima di 154 km. Ogni unità avrà una capacità di 750 proiettili. La canna dell’Ags è raffreddata ad acqua per evitare il surriscaldamento, mentre la cadenza di fuoco è di dieci colpi al minuto per arma. La potenza di fuoco combinata di un paio di torrette conferirebbe ad ogni cacciatorpediniere classe Zumwalt una potenza di fuoco pari a dodici cannoni da campo M198.

A bordo troveranno spazio due elicotteri Sh-60/ Seahawk (Lamps Mk III) per l’anti-submarine warfare e tre Mq-8 Fire Scout, elicotteri non-pilotati sviluppati per la ricognizione armata.

Le dimensioni della nave e la centrale elettrica in grado di produrre 78 megawatt di energia elettrica - sufficiente per alimentare 78 mila abitazioni - ne fanno una piattaforma ideale per le armi del futuro come il cannone elettromagnetico.

Il grado di automazione raggiunto infine, sarebbe così elevato che per condurre la nave basterebbe un equipaggio di 158 membri, la metà di quelli richiesti per l’attuale generazione di cacciatorpediniere.

Le Zumwalt rappresentano il punto di rottura tra il passato ed i nuovi scenari da guerra del futuro.

La nave da guerra più potente del pianeta?

Il suo futuro armamento elettromagnetico la metterebbe in grado di imporre il "dominio" su qualunque mare e contro qualsiasi nemico.

Le Zumwalt possono considerarsi a diritto alla stregua degli F-22 (ecco perché abbiamo utilizzato il termine ‘dominio’, lo stesso ed il solo utilizzato per descrivere il caccia Usa).

Delle 32 navi pianificate dalla Marina Usa però, ne saranno costruite soltanto tre. Oltre alla capofila Uss Zumwalt, la Uss Michael Monsoor e la Uss Lyndon Johnson.

Un rapporto del 2009 a firma del Government Accountability Office o Gao, ha evidenziato che soltanto quattro delle dieci super tecnologie installate a bordo delle Zumwalt possono considerarsi pienamente operative.

Il nome di battaglia delle Zumwalt è Silver Bullet, "proiettile d’argento".

Franco Iacch

(foto: US Navy)