31/03/2014 - Si avvicina l’Hamal 16 dell'anno 1393 del calendario solare afghano. Una data che segnerà il destino di un intero Paese, visto che nel nostro calendario corrisponde al 5 aprile 2014, giorno fissato per le elezioni presidenziali in Afghanistan.
Un momento al quale guardano con interesse e con preoccupazione non solo gli stessi afghani, come è normale che sia, ma l’intero Occidente e le forze impegnate nella missione Isaf. Poiché per queste ultime, in particolare per il contingente italiano, si prospetta il ritiro alla fine dell’anno in corso, sarà importante capire con quali uomini il Paese si prepara a camminare da solo, sperando che le loro identità siano quelle adeguate a garantire un maggiore distacco dalle ombre del passato.
Il pericolo, come è facile intuire, è quello della recrudescenza di fenomeni di attacchi ed attentati volti ad impedire un regolare svolgimento delle operazioni elettorali e a condizionare la libertà di espressione di un popolo che intende proiettarsi verso il futuro.
A sovrintendere alla sorveglianza del settore occidentale sta pensando, in questa fase così delicata, l'Advisor Team dell'Operations Coordination Center-Regional (OCC-R W AT).
“Lo sforzo in questa fase è di garantire la sicurezza, evitando al contempo qualunque possibile sospetto circa il fatto che le forze occidentali possano preferire l’uno o l’altro candidato. Ciò sarebbe deleterio per i rapporti con la popolazione e potrebbe innescare la miccia di nuovi disordini”, ha spiegato il colonnello Fabio Asso, consigliere dell'Occr.
Per dimostrare la propria neutralità e scongiurare una altro pericolo che potrebbe trasformare le presidenziali in un vero fallimento, cioè l’astensionismo, l’Occr ha preferito responsabilizzare gli opinion leader del Paese, che dovranno convincere la popolazione circa l’opportunità di esprimere la propria preferenza per poter decidere del futuro del Paese. Mullah e insegnanti sono stati tirati in ballo per questo importante compito.
Altro aspetto di non poco conto è quello della mancanza di un’anagrafe nell’intero Afghanistan. Al voto sono attese circa 13milioni di persone, ma il numero è incerto proprio per questa carenza dei servizi anagrafici. In questo senso, la registrazione per il voto per la quale l’Occr si è avvalsa e si sta avvalendo di mezzi moderni quali scanner per il rilevamento delle impronte digitali, telecamera, computer, rappresenta un monitoraggio che potrà essere utilizzato in futuro per costruire un sistema anagrafico che dia un minimo di attendibilità.
Ma non sono solo questi i nodi da sciogliere per garantire un corretto svolgimento delle operazioni.
Ai circa 6mila seggi che verranno allestiti, si presenteranno anche delle donne. Un segno di speranza per il futuro, che però presenta un aspetto da valutare attentamente. Per motivi di sicurezza, le perquisizioni dovranno riguardare anche loro e, chiaramente, questa fase non può essere effettuata da uomini. Per ovviare al problema, sono state coinvolte donne della società “civile” che aiuteranno il personale in tale fondamentale operazione.
Non da ultimo, è stato predisposto il controllo del territorio attraverso l’utilizzo dei droni. Gli aerei senza pilota sorvoleranno le aree interessate per consentire l’immediato intervento in caso di attentati.
Alcuni tentativi di sabotaggio sono stati già bloccati in questi giorni.
Daniela Lombardi
(foto: in alto Andrea Cucco / in basso US Department of Defense)