03/09/2014 - I genieri italiani inquadrati nella missione dell’Unione Europea nella Repubblica Centrafricana EUFOR RCA hanno completato ieri la loro prima attività, portando a termine dei lavori di miglioramento dell’accesso all’aeroporto della capitale.
Nell’arco di una settimana, una squadra specializzata dell’8° reggimento della brigata paracadutisti Folgore ha riparato e consolidato per mezzo di diverse macchine operatrici il tratto stradale all’ingresso dell’aeroporto M’Poko di Bangui, attualmente sorvegliato dalle forze di EUFOR.
L’accesso più scorrevole e sicuro alla zona aeroportuale – unico terminale di collegamento del Paese con l’esterno – porterà benefici anche alle migliaia di persone fuggite nei mesi scorsi dalle zone colpite dal conflitto, che hanno trovato sistemazione fortuna nei campi profughi assistiti da organizzazioni umanitarie, a ridosso dello scalo.
Nelle prossime settimane, oltre a lavori per il rafforzamento della sicurezza del contingente europeo, i genieri dell’esercito condurranno in parallelo diversi progetti a impatto immediato in favore della popolazione di Bangui.
E’ di circa cinquanta militari dell’esercito il contributo italiano alla missione multinazionale EUFOR RCA, forte di 750 unità operanti nella capitale del Paese africano dallo scorso 15 giugno con l’obiettivo di creare un ambiente sicuro e consentire l’assistenza umanitaria alla popolazione civile, facendo da ponte alla missione delle Nazioni Unite MINUSCA che inizierà a schierarsi nelle prossime settimane.
Il contingente italiano dispone di un importante parco macchine operatrici del genio e di un congruo numero di veicoli blindati ‘Lince’ dotati di torretta remotizzata ‘Hitrole’, il sistema d’arma italiano ad elevata tecnologia sviluppato per la protezione degli equipaggi.
Negli scorsi giorni, le capacità del distaccamento genio italiano sono state presentate al comandante operativo della missione EUFOR RCA, il generale francese Philippe Pontiès, in visita a Bangui, il quale ha sottolineato l’impatto positivo in favore della popolazione che i militari italiani apporteranno nell’ambito della missione dell’Unione Europea.
Fonte: EUFOR