17/07/2015 - “La battaglia contro l’ISIS non è una battaglia del Kurdistan o dell'Iraq ma una battaglia di tutto il mondo democratico per preservare la propria libertà contro chi la attenta”, queste le parole del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, in visita ai militari italiani impegnati nell’addestramento dei militari peshmerga a Erbil.
“Addestrare i peshmerga – ha continuato il capo di SMD - è fondamentale perché come abbiamo imparato in tutte le missioni di sicurezza e di pace, come in Libano e in Afghanistan, è attraverso l'addestramento e la formazione delle forze locali che è possibile creare istituzioni stabili e quindi Paesi stabili che possano affrontare le minacce alla democrazia.”
“L'impegno delle Forze Armate italiane nella coalizione internazionale per il contrasto del Daesh è importante tanto in Kuwait con la dislocazione di arerei per la ricognizione e la sorveglianza quanto nel Kurdistan iracheno con la presenza degli addestratori e a Baghdad con gli istruttori per le unità di polizia impegnate nella lotta anti Isis”.
“Impieghiamo anche forze speciali per addestrare e preparare forze speciali irachene è tutto questo è simbolo di un grosso impegno ma anche di una grossa esperienza delle cultura militare italiana nelle operazioni di pace e sicurezza.
L’Isis rappresenta una minaccia complessa che necessita di una risposta globale e che quindi richiede ancora tempo e determinazioni delle organizzazioni internazionali e dell'Europa per operare a fianco delle popolazioni che come i curdi sono in questo momento a rischio”
Il generale Graziano ha infine concluso sottolineando “i soldati dell'esercito iracheno e i peshmerga oltre a difendere i loro territori dovranno man mano riguadagnare il territorio già occupato da Isis, questo comporta sia supporto logistico ma anche supporto motivazionale facendo loro sentire vicina la presenza e l'appoggio del mondo democratico.”
Fonte: Stato Maggiore della Difesa