Giovedì - Completati nell’arsenale di Venezia i lavori di trasformazione in nave appoggio idrovolanti, l’incrociatore Elba è classificato nave ausiliaria di 2a classe e trasferito a Taranto.
I lavori interessarono soprattutto la zona centro-poppiera della nave, con lo sbarco dei cannoni e la costruzione di una piattaforma lunga poco meno di 30 m e sopraelevata rispetto al ponte di coperta, e di una grande tettoia a poppavia del secondo fumaiolo.
Il risultato dei lavori di trasformazione si riassunse nella capacità di trasportare, movimentare e far operare una squadriglia di tre-quattro idrovolanti Curtiss F.B. nonché un aerostato Draken per l’osservazione, macchine di costruzione, rispettivamente, americana e germanica. La tettoia era chiusa lateralmente da due teloni impermeabili che permettevano un minimo riparo dalle intemperie a un paio di velivoli e consentivano l’esecuzione di limitati interventi di manutenzione. In sostanza l’Elba rappresentò una scelta a basso costo e a rischio limitato e una chiara dimostrazione del ruolo sostanzialmente subordinato alle navi da battaglia che le Marine del tempo conferivano ai primi esperimenti in materia di aviazione imbarcata.
Fonte: Marina Militare