Domenica - Prende avvio da Brindisi l’operazione di sbarco sull’isola di Pelagosa (oggi Palagruža, Croazia) di un reparto di 90 marinai al comando del sottotenente di vascello Alberto da Zara cui prendono parte:

l’esploratore Marsala, nave ammiraglia (contrammiraglio Enrico Millo, comandante l’operazione);
il Quarto in appoggio all’incrociatore ausiliario Città di Palermo che trasporta il reparto da sbarco e i materiali per l’installazione di una stazione RT;
i cacciatorpediniere AnimosoArdenteArdito e Audace della 1aSquadriglia, destinati alla scorta del Quarto e al trasporto dei drappelli d’avanguardia incaricati di prendere terra e creare teste di sbarco sulle spiagge a S (Zadlo) e a NW (Stara Vlaka) dell’isola;
il cacciatorpediniere Strale e le torpediniere d’altura Airone, Arpia,AstoreCassiopeaCentauroClio destinati al dragaggio preventivo delle acque antistanti la spiaggia di Zadlo;
i cacciatorpediniere francesi BissonBouclierCommandant Riviére e Magon, destinati alla scorta del Marsala e a compiere la ricognizione offensiva degli ancoraggi dell’isola di Lagosta, con taglio dei cavi telegrafici.

L’appoggio a distanza è fornito dagli incrociatori corazzati Giuseppe Garibaldi e Varese, mentre il sommergibile Velella è in agguato nelle acque di Pelagosa, il Nereide in quelle antistanti Punta Planka e il francese Monge sorveglia l’accesso a Cattaro.

L’operazione riesce perfettamente: sull’isola vengono presi prigionieri sei fanalisti, dopo alcune ore i diversi gruppi navali fanno rientro a Brindisi, il reparto da sbarco viene lasciato a presidio mentre il sommergibile Velella rimane in agguato nelle acque attorno l’isola.

Fonte: Marina Militare