La formazione navale composta dalla portaerei Garibaldi, la nave da sbarco San Marco e la fregata Espero (partite da Taranto) che si sono aggiunte alla nave da sbarco San Giusto e alla corvetta Fenice salpate dal porto di Venezia raggiunge il porto di Tiro nel Libano meridionale.
La portaerei, oltre alla funzione di sede di comando del gruppo navale italiano, svolge anche - al comando dell'ammiraglio di divisione Giuseppe De Giorgi - la funzione di direzione delle operazioni di controllo e di sorveglianza delle acque libanesi condotte dalla forza navale internazionale presente sul posto (Maritime Task Force 425) costituita, oltre che da unità navali italiane, anche da unità britanniche, greche e francesi, assicurando anche lo sbarco e il supporto logistico della componente da sbarco.
La componente da sbarco è costituita da 616 fucilieri del reggimento San Marco della marina militare, integrati da 120 lagunari dell’esercito italiano, riuniti nella neo-costituita forza nazionale di proiezione dal mare, entra in azione insieme a 49 militari della componente NBC (Nucleare Batteriologico e Chimico) ed EOD dell’esercito italiano e 11 carabinieri. Lo scopo è di contribuire alla costituzione della forza di interposizione ONU tra gli israeliani ed Hezbollah, i miliziani libanesi sciiti che di fatto detenevano il controllo di vaste aree del Libano e svolgevano vere e proprie operazioni militari contro Israele.
Le navi, hanno sbarcato, nel porto di Beirut, tonnellate di materiale destinato alla popolazione, cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente messi a disposizione dal ministero degli esteri, dalla protezione civile, dalla croce rossa italiana e dal programma alimentare mondiale delle nazioni unite.
Fonte: Marina Militare