Sabato - A New York è presa in consegna dall’equipaggio italiano la nuova fregata corazzata Re d’Italia costruita su progetto dell’ing. Webb titolare dell’omonimo cantiere in cui l’unità era stata costruita.
Il Re d’Italia (impostato sullo scalo nell’agosto del 1861 e varato il 18 aprile del 1863) e il gemello Re di Portogallo, seconda e ultima unità della classe (in costruzione presso lo stesso cantiere Webb), erano le prime realizzazioni del programma di rinnovamento e sviluppo della nuova Marina italiana voluto e pianificato dallo stesso Cavour.
Le due fregate corazzate appartenevano al tipo derivato dalla corazzata francese Gloire: scafo in legno esternamente rinforzato da piastre di ferro battuto, artiglierie in batteria coperta con pezzi ad anima rigata. Dotate di un pronunciato sperone (1,5 m) in ferro fuso, l’apparato motore, progettato e costruito interamente negli Stati Uniti, rappresentava quanto di meglio l’industria d’oltreoceano del tempo riuscisse a produrre. Del dislocamento di 5600 t, propulse da una motrice alternativa di 1845 hp alimentata da sei caldaie con una velocità di poco più di 10 nodi erano dotate di una buona autonomia; l’armamento, pur con leggere differenze tra le due unità, era su 36 cannoni di vario calibro e la protezione estesa fino al galleggiamento aveva lo spessore massimo di 120 mm. La velatura era su due alberi a vele quadre e uno a palo per 1980 m2 di superficie velica; l’equipaggio era di 565 uomini di cui 25 ufficiali.
In servizio le due navi risultarono inferiori alle aspettative per lo scafo in legno non sufficientemente stagionato, per la scarsa manovrabilità e per le mediocri prestazioni delle apparecchiature interne, principalmente la motrice e l’apparato di governo.
[L’equipaggio (in parte) era imbarcato sul pirovascello Re Galantuomo al comando del capitano di vascello Ulisse Isola che era salpato da Napoli il lunedì 14 dello stesso mese. La stessa unità avrebbe dovuto scortare il Re d’Italia per il viaggio di ritorno ma, questa parte di missione non potrà essere portata a compimento per ritardi nell’approntamento del Re d’Italia che solo a marzo dell’anno prossimo potrà intraprendere la navigazione di trasferimento]
Fonte: Marina Militare