Martedì - Ultimate le prove presso il cantiere Schichau dove era stata costruita, a Elbing è consegnata alla Regia Marina la torpediniera d’alto mare Sirio, unità capo classe di sei, armata al comando del tenente di vascello Luigi Resio con equipaggio giunto dall’Italia per ferrovia.

Il trasferimento avverrà a tappe con partenza da Pillau il 6 ottobre e sarà concluso a Genova l’8 novembre. Impostata sullo scalo il 13 agosto 1904 e varata il 13 maggio del 1905, l’unità rispondeva pienamente ai requisiti della Regia Marina tesa alla ricerca di un nuovo tipo di torpediniera di maggiore dislocamento, intorno alle 200 t, dotata di buona velocità, 25 nodi, e di buon armamento artiglieresco e subacqueo per potenziare il proprio parco di naviglio silurante, pur dotato di numerose unità ma ormai superate dal punto di vista operativo e tecnico.

E la nuova torpediniera d’alto mare “Schichau” costituiva al momento quanto di meglio il mercato potesse offrire in termini di soluzioni operative e tecniche.

Un ponte continuo di coperta correva per circa due terzi della lunghezza della nave, 51 m, per dar luogo a prora ad un castello di ragguardevoli dimensioni; l’armamento era incentrato su tre armi singole da 47/40 mm (in seguito due da 76/40, calibro più consono al compito) e tre lanciasiluri singoli da 450 mm (siluri Whitehead dalle seguenti caratteristiche: anno di produzione 1903, calibro 450 mm, lunghezza 4,50 m, corsa/velocità 1000 m/31,7 nodi o 1500 m/27,2 nodi ) assiali e brandeggiabili che consentivano un miglioramento delle possibilità di offesa.

Come in tutte le costruzioni “Schichau” rifulgevano la robustezza delle strutture e l’affidabilità di esercizio dell’apparato motore. Le “Sirio” furono intensamente impiegate senza dar adito ad inconvenienti degni di nota; si trattò complessivamente di unità molto ben riuscite che in ogni occasione dettero il massimo delle prestazioni possibili per unità del loro tonnellaggio. La scelta dei nomi delle costellazioni per le torpediniere sarà una costante per la Regia Marina.

Fonte: Marina Militare