Mercoledì - Apertura alla navigazione del canale di Suez inaugurato solennemente con una lunga linea di fila di navi, in testa alla quale procede l’Aigle, panfilo imperiale francese che ha a bordo l’imperatrice Eugenia (Maria Eugenia Ignacia Augustina de Palafox y Portocarrero de Guzmán y Kirkpatrick, nota come Eugenia de Montijo - Granada 5 maggio 1826 - Madrid 11 luglio 1920 -, diciannovesima contessa di Teba e decima contessa di Montijo, fu imperatrice dei francesi dal 1859 al 1870 in virtù del suo matrimonio con Napoleone III; fu l’ultima sovrana di Francia).

Partecipa la Squadra del Mediterraneo, per l’occasione dislocata ad Alessandria, composta dalle unità corazzate Roma, nave capitana, Castelfidardo, Varese, Messina, la fregata Principe Umberto e l’avviso Vedetta. Lo sforzo di inviare tante unità malgrado le note difficoltà economiche in cui versava il Paese, ben esprimeva l’interesse italiano alla nuova via di comunicazione marittima; accorciando le rotte per l’Asia, il Canale rivalutava il Mar Rosso divenuto improvvisamente prossimo al Mediterraneo (odierno concetto strategico del “Mediterraneo allargato”).

[Il taglio dell’istmo di Suez iniziato il 25 aprile 1859 ad opera dell’ingegnere francese Lesseps secondo il progetto dell’ingegnere trentino Luigi Negrelli, aveva una lunghezza di 162 km, presentava sul fondo una platea larga appena 22 m, profonda solo 8 m e misurava in superficie una larghezza di 58 m. Lungo tutto il canale vi è un costante afflusso d’acqua dal Mediterraneo al Mar Rosso e a Suez si hanno maree fino a più di un metro. Il transito è solo diurno - sarà anche notturno solo dal 1887- e deve essere obbligatoriamente compiuto con la macchina (i velieri a rimorchio) in convoglio e sotto la direzione di un pilota locale, perché, specie nei tratti curvilinei e a causa dei franamenti delle rive, il rischio di incaglio è elevato]

Fonte: Marina Militare