Inganno: il gen. Garibaldi simula una permanenza prolungata a Arona e Meina deviando l’azione nemica e attaccando di sorpresa a Sesto Calende, dove la difesa austriaca era impreparata. Da ciò possiamo dedurre quanto sia importante l’intelligence.

Nello specifico è fondamentale possedere informazioni esatte e dettagliate sul nemico e, allo stesso tempo, fare in modo che ad esso giungano volutamente informazioni scorrette.

Imboscata: un’ottima pianificazione, frutto dell’accurato studio del terreno, permette a Garibaldi di organizzare un’imboscata alle truppe austriache rendendo vana la loro superiorità numerica. È facilmente intuibile che, ora come allora, la conoscenza del campo di battaglia è imprescindibile. Essa permette di organizzare azioni offensive in grado di ribaltare le sorti di una battaglia annullando il vantaggio numerico e/o tecnologico nemico.

Sfruttare il momento favorevole: come il gen. Garibaldi seppe intuire il momento giusto per inseguire il nemico in fuga o per desistere e ritirarsi a Varese, così un buon comandante deve saper sfruttare i momenti favorevoli di una battaglia per assicurarsi la vittoria.

Fonte: Stato Maggiore Esercito