Venerdì - Passata da poco la mezzanotte le torpediniere d’alto mare, dopo che il capitano di vascello Enrico Millo dal Vettor Pisani si era trasferito sullo Spica, rendono indipendente la manovra e dirigono in linea di fila per forzare lo stretto dei Dardanelli mentre le unità di sostegno rimangono a pendolare davanti alle bocche al di là della portata dei cannoni delle fortificazioni.
Le torpediniere con navigazione veloce sotto la luce dei proiettori, tra il fuoco delle batterie costiere e i campi minati, penetrano fino alla strettoia più interna protetta da ostruzioni retali al di là della quale è ormeggiata la flotta turca. Nel corso del rapido avvicinamento, quando già le unità sono in vista dell’obiettivo, lo Spica, unità di testa, urta contro un cavo o altro ostacolo subacqueo riportando danni alle eliche che fanno decidere il comandante Millo per l’annullamento dell’operazione a per il rientro a Stampalia.
Anche se l’incursione delle torpediniere non conseguì il risultato operativo preposto, contribuì ad aggravare la situazione politica turca: a Costantinopoli il governo sarà costretto alle dimissioni con la formazione di un nuovo gabinetto più favorevole alla pace guidato da Kiamil Pascià. In Italia l’impresa dei Dardanelli, rimata in versi da Gabriele d’Annunzio nelle sue Canzoni delle Gesta Oltremare, attirò assai più di ogni altra precedente impresa, l’attenzione, il consenso e l’ammirazione generale sulla Marina.
Non solo, ma anche le Cancellerie europee, tutt’altro che favorevoli all’Italia, furono indotte da questa azione ad un maggiore attivismo nell’opera di mediazione per fare cessare la guerra. Il comandante Enrico Millo vi guadagnerà la medaglia d’oro al valore militare ed i galloni di contrammiraglio.
Fonte: Marina Militare