01/04/2014 - Spending review, slides, mission, con questi ed altri termini il commissario per la revisione della spesa, dott. Cottarelli, ha sentenziato che l'Italia è la nazione degli sprechi.

A ben guardare il lavoro svolto in questi mesi dal commissario straordinario, nominato dal governo, appare mastodontico, decine di diapositive riproducono grafici e schemi colorati colmi di statistiche che "pare" condannino la pubblica amministrazione italiana ad una obbligatoria dieta dimagrante.

Pare? Ma la condanna non doveva essere cosa fatta e certa?

Forse non è esattamente così. Le ragioni di quella che i giuristi, in una aula di tribunale, chiamerebbero formula dubitativa aleggiano tra le righe del documento presentato al governo dalla falcidiatrice commissione, ma assumono una condizione imbarazzante nelle statistiche riguardanti il rapporto tra numero di tutori dell'ordine e cittadini.

Il dato Eurostat, utilizzato per imporre la dieta dimagrante al comparto sicurezza e difesa, relativo all'anno 2012 (v. scheda in basso), ci dice che in Italia vi sono 466 appartenenti alle forze di polizia ogni 100.000 abitanti.
"Italia maledetta sprecona, eccoli i parassiti della cosa pubblica, gli inefficienti dipendenti pubblici."

Piano con gli slogan, come si direbbe al tavolo da bigliardo:"calma e gesso."

A ben leggere i dati sorgono una serie di dubbi e domande che forse gli "esperti" avrebbero dovuto chiarire in maniera seria per evitare che l'ennesimo grafico apparisse, ad un occhio inesperto, mero strumento di condanna e non efficace supporto di lavoro.

Innanzi tutto si resta basiti dal vedere nella lista dei paesi oggetto di analisi la Yugoslavia; ma non si era disintegrata nel 1992?

Per correttezza va detto che troviamo nel lungo elenco dei paesi anche Slovenia, Croazia e Serbia, allora possiamo pensare ad un errore, oppure il paese citato potrebbe essere la FYROM (Former Yugoslavia Republic of Macedonia n.d.a.). Quanto pressappochismo!

Altro dubbio sorge nel verificare che l'elenco mischia in modo poco scientifico paesi comunitari e non semplicemente perché collocati in quello che è geograficamente il vecchio continente, ma a questo punto non si capisce perché il dato non venga prodotto solo tenendo conto dell'Unione a 15 o a 25.

In ultimo si resta sconcertati dal fatto che il grafico non faccia alcun riferimento al fatto che l'Italia presenta, sul proprio territorio, le quattro associazioni criminali più pericolose e ricche al mondo ed in proporzione a tale dato rimane un mistero come mai il nostro numero di tutori dell'ordine sia vicinissimo a quello del Belgio, paese non proprio devastato dalle mafie.

Le considerazioni fino ad ora riportate lasciano trasparire alcune verità scomode e per certi aspetti imbarazzanti, un intero comparto quello della sicurezza e difesa, viene percepito come un peso, come un ramo secco da potare e per fare ciò si sparano dati che paiono lanciati dalla luna.

Siamo tornati al medio-evo quando la totale assenza di cognizioni mediche faceva ritenere terapeutico somministrare salassi continui ad ammalati colpiti da banali virus influenzali.

La nostra epoca é un medioevo economico in cui il paziente Italia viene sottoposto a forzosi prelievi di sangue per curare la ormai endemica e virale crisi economica, peccato che in questi salassi si perdano gli anticorpi necessari alla tutela della democrazia, questi validi globuli bianchi sono i tanto vituperati servitori dello Stato inquadrati nei ranghi delle Forze dell'Ordine e delle Forze Armate, forse sarebbe necessario qualche ripensamento politico.

Andrea Pastore