08/04/2015 - Queste erano le parole del candidato del partito di opposizione APC alla presidenza, il Generale (rtd) Buhari (foto a sx), che adottando come simbolo la scopa di giunco, come a spazzar via il marcio e il vecchio dal Governo Federale: Nigeria, adesso si cambia!

La campagna elettorale per le presidenziali in Nigeria è stata un gioco al massacro dove i due principali partiti, il PDP (Peoples Democratic Party) che appoggiava il candidato Presidente uscente, cristiano, Dr. Ebele Johnatan Goodluck (foto in basso) e l’APC (All Progressive Congress) che appoggiava il candidato, mussulmano, Gen. Mohammad Buhari, combattendo con tutte le armi in campo.

E’ stato utilizzato ogni mezzo mediatico per infangare e “disonorare” l’avversario. Tutti i social network, con in testa Facebook, erano tempestati di notizie, vere e false sui candidati, si sono visti girare filmati diffamatori, ma in particolare la stampa di parte ha fatto il gioco più sporco. Ogni mattino ci si poteva sbellicare dalle risate con faziosità peggiori dei tempi di Emilio Fede al TG4.

Ed ecco che venivano fuori notizie, come prese dal cilindro di un mago, di un presunto attacco in quella città o del rapimento di 500 nigeriani per mano di Boko Haram in quell’altra. Tutto pianificato: il PDP faceva pubblicare un articolo, falso, che i terroristi islamici avevano attaccato e ucciso 2000 nigeriani, perché Buhari, mussulmano, avrebbe introdotto la Sharia alla sua vittoria, e quindi appoggiava attivamente Boko Haram e lo finanziava.

Dal lato opposto, l’APC faceva pubblicare che i membri del MEND (Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger, ndr), nel sud, sequestravano 100 espatriati, facevano attacchi di pirateria nel Golfo di Guinea e Jonathan, nativo del South-South ci guadagnava nelle trattative per il pagamento per il rilascio degli ostaggi.

Ma la mossa più astuta in questa campagna elettorale - anche se non è servita alla fine - è stata da parte di Johnatan, quando ha deciso di spostare la data delle elezioni. Atto dovuto per combattere Boko Haram con invio di truppe nella roccaforte dei terroristi islamici localizzati nel Nord Est. In tanti hanno capito che si trattava solo di una manovra elettorale: l'ex Presidente ha combattuto realmente Boko Haram solo negli ultimi 20 giorni, nonostante avese avuto 4 anni di tempo.

Ma la Nigeria ha deciso ed ha voluto cambiare. Lo ha fatto perché finalmente ha avuto delle elezioni libere dove si è potuta liberamente esprimere. Spazzando via il marcio, la corruzione e il tutto il malaffare che girava attorno al PDP.

Analiticamente, il cambiamento è stato difficile con un leggero scarto di circa 1.200.000 voti tra i due candidati su una popolazione votante di 80 milioni. Geograficamente però il neo-Presidente ha vinto in 4/5 del Paese. Questo perché demograficamente la Nigeria è più sviluppata al sud, zona ricca di petrolio, gas, metalli preziosi e con un indotto portuale che fattura miliardi di dollari all’anno.

Il Gen. Buhari, già Presidente durante la dittatura militare, promette di sanificare il Governo, sviluppare il Paese e annientare il terrorismo. Parole semplici da pronunciare. Noi resteremo a verificare l’efficacia del suo esecutivo.

Il nuovo Governo può contare sull’appoggio politico di molti Governatori eletti nel PDP, che un anno fa sono passati all'APC lasciando Jonathan in difficoltà numerica. Tra questi il Governatore di Kano, Engr. Mohammed Kwonkaso, appartenente alla Famiglia Reale Bayero, e nipote dell’attuale successore al trono Emiro di Kano, Sua Maestà Mohammed Sanusi, ex Governatore della Banca Centrale della Nigeria. Lo stesso Sanusi, che denunciò Jonathan (*) per un ammanco di 49 miliardi di dollari nella vendita del petrolio nigeriano. Cosa che lo porto a dimettersi da Governatore della CBN, ma che in seguito, essendo membro della Famiglia Reale Bayero, lo vide succedere al trono dell’Emirato, il tutto osteggiato fortemente da Jonathan, tanto da inviare l’Esercito durante la Funzione di Insediamento al trono, bloccando a terra tutti gli aerei privati dei Governatori che presenziavano all’evento.

Un mese dopo la successione, durante la preghiera del venerdì nella principale moschea di Kano, sita presso l’università, l'Emiro subì un attentato dinamitardo rimanendo miracolosamente illeso. Sul terreno rimasero tuttavia 120 morti e 270 feriti. L’attentato mai rivendicato da Boko Haram e naturalmente smentito dallo stesso Jonathan, si scoprì essere stato organizzato da apparati dello Stato. L'evento portò l’Emiro alla decisione di affidarsi per la sua incolumità a una società di sicurezza privata, la SecPro Africa LTD, formata solo espatriati bianchi.

Il neo-Presidente eletto Gen. Buhari ha avuto l’appoggio politico ed economico delle più importanti ed emblematiche figure esecutive del Paese.

Il cambiamento è avvenuto. I nigeriani saranno davvero pronti a questo?

Rimane il fatto che per le strade si vedono atti di violenza tra gli appartenenti dei due partiti politici avversarsi, come in un brutto epilogo delle peggiori storie da hooligans.

La Nigeria ha cambiato, questo è il messaggio. Adesso deve anche dimostrarlo.

Giovanni Di Gregorio

(*) In Nigeria, da Costituzione, ogni Presidente diventa socio al 30% delle 5 maggiori società petrolifere e la Banca Centrale Nigeriana, controlla economicamente le transazioni