30/07/2014 - A Lampedusa si svolgerà una cerimonia per il saluto ai militari dell'esercito che lasceranno l'isola per una rimodulazione del dispositivo prevista dal decreto del ministero degli interni.

Alla cerimonia saranno presenti il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini ed il comandante del raggruppamento "Strade Sicure" Sicilia Occidentale, colonnello Marco Buscemi.

L’operazione “Strade Sicure” che garantirà la vigilanza del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza continuerà comunque sull’isola sotto il comando del raggruppamento Sicilia Occidentale (reggimento Lancieri d’Aosta con sede a Palermo) e verrà condotta da un plotone di 20 uomini dell’A.M..

L’esercito italiano lascia l'isola dopo 28 anni di presenza quasi ininterrotta. I primi uomini, una compagnia di paracadutisti della brigata Folgore, furono inviati a Lampedusa il 16 Aprile 1986, a seguito di una grave crisi diplomatica con la Libia.

Da allora sull’isola è sempre stata presente una componente della forza armata, che aveva sede in una piccola base dell’esercito a Contrada Imbriacola, passata poi al demanio nel 2006 e successivamente divenuta sede del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza per i migranti.

Tra i momenti più significativi della presenza dei militari dell'esercito occorre ricordare l’intervento in occasione del naufragio del 3 ottobre 2013, quando un imbarcazione libica partita da Misurata si inabissò a largo dell’isola, provocando 366 morti e 20 presunti dispersi.

L’esercito intervenne immediatamente disponendo un sistema di osservazione e controllo lungo le coste dell’isola per avvistare i naufraghi, contribuendo al soccorso dei migranti e occupandosi del recupero e trasporto delle salme delle vittime.

Considerata la grave emergenza umanitaria, pochi giorni dopo il naufragio, l’esercito impiegò sull’isola anche alcuni militari di origini africane, per facilitare i rapporti tra Istituzioni e migranti e interpretarne le esigenze utilizzando la loro lingua madre.

Da allora i soldati con compiti di mediazione culturale, si sono continuamente avvicendati sull’isola rappresentando un importante ausilio per autorità e ospiti del centro di accoglienza.

Fonte: Stato Maggiore Esercito