10/03/2014 - Un lungo viale costruito da maestranze locali è quanto realizzato a Herat dai militari italiani per il “Giardino delle donne”, luogo di aggregazione ma, soprattutto, oasi di libertà, di opportunità e di riscatto.

Un posto sicuro dove molte donne afgane, fuggite da situazioni familiari difficili, possono ricominciare a vivere.

Realizzato dal Provincial Reconstruction Team con i fondi del ministero della Difesa e inaugurato proprio nel giorno in cui in tutto il mondo si celebra la festa della donna, “questo bellissimo viale” - ha detto Mahboba Jamshidi, capo del Dipartimento per gli Affari Femminili della provincia di Herat - “faciliterà l’accesso ad un luogo dove le donne potranno ritrovarsi per scambiare opinioni o semplici chiacchiere, oppure ancora sorseggiare un tè e far giocare i propri figli”.

Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, il governatore della provincia di Herat Sayed Fazullah Wahidi e i funzionari della cooperazione italiana allo sviluppo del ministero degli affari esteri che, nella circostanza, hanno donato e piantato alberi. Un gesto semplice ma carico di significati, sinonimo di crescita, di futuro e di speranza.

“La rinascita del Paese è soprattutto nelle mani delle donne" – ha affermato il generale Scopigno – "e passa simbolicamente anche attraverso questi momenti che vedono l’Italia sempre protagonista nel promuovere questo genere di iniziative, volte a sostenere il ruolo della donna come soggetto attivo nell’ambito della società afghana”.
“L’amicizia degli italiani e il sostegno di ISAF nei confronti del popolo afgano e delle donne in particolare non verrà mai meno" - ha concluso il generale - "poiché i valori posti alla base del nostro quotidiano operare si basano sul rispetto e sulla comprensione delle culture, degli usi e delle tradizioni locali”.

Continua intanto l’impegno del “Female Engagement Team”, l’assetto del contingente italiano costituito da personale femminile e creato per interfacciarsi e dialogare con le donne locali la cui condizione sociale risulta ancora difficile.

Fonte: Contingente Italiano in Afghanistan