21/03/2014 - Si è svolta questa mattina a Viterbo, alla presenza del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, la cerimonia di giuramento di fedeltà alla Repubblica del 16° corso allievi marescialli dell’Esercito.

Il capo di stato maggiore dell’Esercito, dopo aver salutato e ringraziato le autorità intervenute ha rivolto un deferente pensiero ai caduti, ai feriti e alle loro famiglie.

Il generale Graziano, nel suo intervento, ha sottolineato il ruolo del maresciallo comandante di plotone e della sua formazione. "Oggi il comandante di plotone potrebbe trovarsi a operare isolato ed essere la massima espressione operativa dello Stato in aree di crisi. Per questo deve essere addestrato a confrontarsi con autorità locali, organizzazioni non governative, e rappresentanti di altri paesi, continuando a comandare i propri uomini in una situazione di rischio elevato".

"In questa fase storica la nostra attenzione è rivolta ai reparti operativi e soprattutto alla formazione delpersonale perché soltanto costruendo leader capaci e soldati addestrati potremo vincere le sfide del futuro e meritare l'attenzione del Paese. Dalle missioni all’estero abbiamo appreso che addestramento e formazione sono così importanti da essere diventati un compito nuovo nelle future operazioni di pace. Soltanto attraverso la formazione e l’addestramento delle forze locali si può garantire la sicurezza, la democrazia e l'unità di quei paesi”.

"Proprio in quest’ottica" – ha concluso il Generale Graziano – "si inquadra l’impegno dell’Esercito a favore delle forze di sicurezza libiche a Cassino, dove a guidare gli istruttori sono proprio marescialli, come sarete voi, che in questo modo contribuiscono alla sicurezza internazionale".

Alla cerimonia ha partecipato il tenente colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare per la missione IBIS in Somalia, che ha dato lettura del messaggio del gruppo medaglie d’oro agli allievi marescialli.
I frequentatori del 16° corso sono complessivamente 139 di cui 66 sono stati selezionati con un concorso pubblico al quale hanno partecipato oltre 16.000 concorrenti. Gli altri 73 sono i vincitori di un concorso interno, riservato ai sergenti e ai volontari in servizio permanente, strumento attraverso il quale l’Esercito garantisce la possibilità di progressione al proprio personale meritevole. Gli allievi rimarranno presso la scuola sottufficiali dell’Esercito per tre anni conseguendo una laurea di 1° livello in “scienze politiche” o in “infermieristica”, prima di essere impiegati quali comandanti di plotone.

La scuola sottufficiali dell’Esercito, comandata, dallo scorso ottobre, dal generale di divisione Antonio Zambuco, è il polo responsabile della formazione dei marescialli comandanti di plotone, dei marescialli qualificati infermieri e dei sergenti.
Dal 1965 al 1995, presso la casa madre dei sottufficiali dell’Esercito, si sono succeduti 77 corsi per un totale di circa 35.000 allievi sottufficiali; nel 1998 l’Istituto ha assunto l’attuale denominazione di Scuola Sottufficiali dell’Esercito e, da allora, sono stati formati oltre 3.000 marescialli.

Fonte: Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione – Sz. PI