07/04/2014 - Il 18 marzo 2011, Belluno abbracciava i suoi alpini e conferiva loro la cittadinanza onoraria. Il 7° reggimento alpini era appena rientrato dalla terza missione in Afghanistan e piangeva la perdita di cinque giovani, caduti nella valle del Gulistan, nel corso della missione ISAF, il 9 ottobre e il 31 dicembre 2010: Gianmarco Manca di 32 anni, Francesco Vannozzi di 26 anni, Sebastiano Ville di 27 anni, Matteo Miotto di 24 anni e Marco Pedone di 23 anni.

I cittadini bellunesi si sono riuniti ieri a Feltre per abbracciare ancora una volta i loro alpini e ricordare i giovani caduti, inaugurando il monumento ai caduti in Afghanistan, realizzato dall’artista Antonio Bottegal e voluto dall’Associazione Nazionale Alpini di Feltre, sede del reggimento fino al 2005.

E’ doveroso ricordare questi ragazzi che hanno pagato con il prezzo della vita, l’assolvimento del dovere, per il bene del mondo intero”, ha commentato il colonnello Stefano Mega, comandante del reggimento, ringraziando l’Ana di Feltre e il sindaco Paolo Perenzin.

Nel monumento, collocato in piazza Battaglione Feltre, non sono raffigurati alpini impegnati in operazioni militari, ma nel soccorso di uomini e donne. Insieme ai giovani caduti in Afghanistan, ricorda i caduti nelle missioni di pace, ma anche il sacrificio, l’altruismo, la solidarietà degli alpini e l’importante ruolo svolto in patria, intervenendo in situazioni di emergenza – dal Vajont, ai terremoti, alla recente ondata di maltempo - e all’estero, con il sostegno alla popolazione civile nel teatro afghano e nell’ex-Jugoslavia.

La cerimonia, molto sentita, ha chiuso tre giorni di appuntamenti dedicati alle Penne nere. Oltre a una folta rappresentanza del Settimo, ha visto la partecipazione dei familiari dei caduti; del generale di divisione Gianfranco Rossi, attuale vice comandante del Comando Forze Difesa Interregionale Nord di Padova, già comandante del 7° alpini nei primi anni del 2000; del generale di brigata Ignazio Gamba, comandante della brigata alpina Julia. Tra le autorità civili, erano presenti il prefetto di Belluno Giacomo Barbato, l’assessore regionale Elena Donazzan e il sindaco di Feltre Paolo Perenzin.

Elisa Di Benedetto