06/08/2014 - Ieri pomeriggio, per la prima volta e in rappresentanza di circa 450 mila donne e uomini in divisa, si sono riuniti i Sindacati e i Co.Ce.R. per affrontare l’insostenibile situazione relativa al perdurare del blocco stipendiale che penalizza gli addetti e frena l’operatività delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e del Soccorso Pubblico.
"Presidente Renzi, i Sindacati e i Co.Ce.R confidano in lei per una parola chiara e definitiva sul grave problema del blocco delle retribuzioni che da quattro anni sta penalizzando drammaticamente il nostro comparto.
Questo settore, per le sue caratteristiche e le sue dinamiche, ha risentito della compressione degli stipendi più degli altri ambiti del Pubblico Impiego. Siamo certi che Le siano stati puntualmente rappresentati i termini della questione.
Le sarà stato, quindi, evidenziato che l’auspicato anticipo dello sblocco per gli ultimi mesi del 2014, in vista del ripristino delle retribuzioni nel 2015 già stabilite dal D.E.F., è finanziato interamente con risorse interne delle Amministrazioni già destinate al personale dei Comparti e senza nessuna ulteriore spesa per la finanza pubblica.
Presidente Renzi, non è mai capitato che i Co.Ce.R. e i Sindacati delle Forze di Polizia a ordinamento civile e del Soccorso Pubblico si siano rivolti a Lei con una sola voce, compatta, decisa e ferma. Avvertiamo le inique conseguenze di una decisione – quella del blocco – che doveva essere straordinaria e necessariamente temporanea, ma che invece si sta perpetuando negli anni, come se non si volesse o sapesse individuare una soluzione più giusta e rispettosa dei principi costituzionali e della delicata funzione che svolgiamo per la “sicurezza” del Paese e la garanzia della libertà e della democrazia. Siamo certi che Lei saprà dare risposta a questo appello e che porrà fine a questa condizione inaccettabile che ci priva dei diritti fondamentali e che genera disagio nelle famiglie e sperequazioni anche tra colleghi.
Presidente Renzi, guardiamo a Lei con la sicurezza di poterci fidare."
Fonte: Comunicato Consiglio Centrale della Rappresentanza dei Militari M.M.