17/09/2014 - Alle radici della professionalità e della capacità operativa degli uomini del Gruppo Operativo Subacquei vi è un arte antica, tramandata da oltre 160 anni dai palombari che si sono susseguiti nell’incarico di Istruttore alla Scuola Subacquei del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”.
La particolarità di questa tradizione è quella di vivere, in prima persona, ciò che i primi argonauti subacquei vissero nelle acque antistanti il porto di Genova nel luglio del 1849. Da quel momento ogni allievo palombaro, nel suo percorso formativo, ha dovuto imparare ad immergersi con l’apparecchiatura normale per acquisirne i segreti e le specificità, in maniera tale che potesse affrontare con la giusta consapevolezza i sistemi d’immersione più moderni. Questo particolare imprinting ha fatto sì che ciascun palombaro della marina non dimenticasse questa affascinante e romantica apparecchiatura, all'interno della quale ha mosso i primi passi nel mondo della subacquea militare.
Per questa ragione, ogni anno, gli uomini che si sono distinti in molteplici operazioni (tra le quali si ricordano il Costa Concordia, la torre del porto di Genova, il naufragio del barcone di immigrati a Lampedusa e le innumerevoli bonifiche di ordigni esplosivi lungo tutto il litorale italiano) ritornano ad addestrarsi con lo scafandro da palombaro, per riassaporare i momenti della propria gioventù ed il senso di appartenenza a una delle specialità più antiche della marina militare.
Così in questa particolare giornata, denominata Palombaro day, gli operatori di Comsubin, giovani e meno giovani, si sono immersi nelle acque del seno del Varignano con l’apparato normale per poi concludere la giornata brindando insieme al loro comandante, contrammiraglio Francesco Chionna che non si è sottratto all'immersione, nuovamente pronti ad affrontare le sfide che si potranno presentare nel prossimo futuro.
Fonte: Marina Militare