17/10/2014 - A Taranto mercoledì il Giuseppe Garibaldi è transitato attraverso il Ponte Girevole verso il Mar Grande dopo una sosta di ammodernamento e manutenzione effettuata presso l’arsenale di Taranto. La sosta, che consentirà di prolungare l’impiego operativo dell’unità per almeno altri 7/8 anni, è stata complessa e le lavorazioni hanno riguardato la quasi totalità degli impianti e delle strutture della nave.

La sosta è iniziata il 14 ottobre 2013 e avrebbe dovuto protrarsi sino al 15 marzo 2015, con una spesa complessiva inizialmente pianificata di circa 11 milioni di euro. Le lavorazioni si completeranno invece il 10 novembre con la conclusione delle attività di collaudo, con oltre quattro mesi di anticipo sul previsto e con una spesa effettiva perfettamente in linea con le risorse finanziarie assegnate.

Le lavorazioni maggiormente rilevanti hanno interessato l’apparato di propulsione (sono state sostituite la turbine a gas giunte al termine della loro vita operativa), il sistema di generazione elettrica (revisione dei diesel generatori e del sistema di distribuzione della rete elettrica), il ponte di volo (rifacimento del manto del ponte con un trattamento altamente performante e la cui applicazione richiede specifiche competenze tecniche e attrezzature all’avanguardia) e tutti gli impianti di supporto alle operazioni di volo, il sistema di condizionamento sia estivo sia invernale, i sistemi di sollevamento e movimentazione di velivoli e apparecchiature, gli accessori dello scafo, gli apparati ed armamenti del sistema di combattimento.

Tra le attività eseguite anche l’ammodernamento di apparecchiature e sistemi per un sempre maggiore rispetto e attenzione all’ambiente ed alla natura. Particolare menzione meritano:

- la sostituzione degli impianti di trattamento delle acque oleose di sentina, per adeguare l’unità alle ultime normative nazionali ed internazionali in difesa e a tutela del patrimonio ambientale
- il rifacimento del trattamento di pitturazione della carena con un ciclo di pitture a elevato contenuto tecnologico, in grado di assicurare una maggiore durata (10 anni invece dei 3-5 “canonici”), di ridurre i consumi di combustibile del 8-13% e, di conseguenza, ridurre le emissioni di sostanze inquinanti.

Il volume delle lavorazioni è stato elevato: sono stati trattati complessivamente 5200 m2 di carena, 4400 m2 di ponte di volo, sostituiti 30120 kg di lamiere, bonificati e trattati 29348 m3 di casse e sentine sostituiti 4880 m di tubazioni.

Durante il periodo di manutenzione l’equipaggio è rimasto a bordo e, pur in situazioni disagevoli, ha mantenuto viva ed efficiente la nave e contribuito significativamente al controllo e all’esecuzione delle lavorazioni.

L'anticipo sulla data di fine lavori è dovuto all’elevato grado di specializzazione e alle capacità organizzative e produttive delle ditte dell’indotto navalmeccanico dell’arsenale (con particolare riferimento alle attività di piattaforma); alle capacità di intervento delle maestranze arsenalizie; alle capacità di pianificazione, razionalizzazione e gestione delle risorse del personale militare dello stabilimento, di un’eccezionale sinergia a tutti i livelli tra bordo e personale delle ditte e dell’arsenale.

Fonte: Marina Militare