21/10/2014 - Provate a pensare a qualcosa che rappresenti lo spirito che anima una scuola di secondo grado. È una impresa difficile, perché tutto quello che riguarda l'intelletto, ma soprattutto i valori e lo spirito di appartenenza sono sicuramente difficili da spiegare. Ma la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia ha una marcia in più: l'intangibile diventa realtà tangibile.
Ne ha dato prova l'ammiraglio Binelli-Mantelli all'inaugurazione del primo busto dedicato ad un ex appartenente al collegio che si è distinto ai massimi livelli nella vita professionale e civile: l'ammiraglio Oriana.
Sabato c'è stata una combinazione di fattori che hanno permesso di rendere accessibili a chiunque che cosa volesse dire lo spirito di appartenenza. L'inaugurazione ha coinciso con l'apertura dell'anno scolastico 2014-15. La cerimonia si è svolta in orario, con i giovani allievi perfettamente allineati e coscienti che la giornata fosse speciale. Il busto è stato collocato nel viale che porta alla struttura principale dove si legge la scritta a caratteri cubitali “Patria e onore”. È la prima volta che ciò avviene, ma a quanto mi hanno riferito probabilmente non sarà l'ultima, perché da quella fucina di formazione che è il Morosini, di persone che si sono distinte nella vita ce ne sono molte.
Oriana è il primo ed è stato oltre che un grande militare anche un senatore che si è distinto per il continuo lavoro teso a migliorare la marineria in Italia. Oriana, però, oltre ai notevolissimi meriti professionali ha saputo imprimere nell'animo dei giovani del Morosini (è stato comandante dell'allora collegio) anche il valore più importante: lo spirito di appartenenza. L'ammiraglio Binelli-Mantelli, ex allievo del Morosini, ne è il testimone massimo al vertice delle FFAA.
Dopo la cerimonia di scoprimento del busto, tutti si sono trasferiti nell'aula magna per l'apertura dell'anno scolastico. Ed è a questo punto che agli occhi di un profano si è avverato quello che sembrava una leggenda mitologica: le autorità ed gli ex del Morosini presenti si sono alzati in piedi all'entrata degli allievi. È qualcosa che impressiona molto, perché è la dimostrazione che danno importanza al futuro. La questione è fondamentale.
I vessilli dei precedenti corsi sono sfilati e poi posizionati. Gli ex allievi con lo sguardo hanno seguito attentamente il loro vessillo. I ragazzi e le ragazze hanno mantenuto un atteggiamento e una postura perfetta. Sono seguiti gli interventi delle autorità presenti, spesso intervallati da applausi e motti vari.
Sono stati premiati con le borse di studio molti allievi e allieve. Tutti i discorsi erano dotti e tesi a trasmettere valori formativi e fondanti per la personalità degli allievi. Ma lo zenit l'ha raggiunto l'ammiraglio Binelli Mantelli che ha saputo trasformare in realtà qualcosa che è sempre stato intangibile. Tra i cittadini veneziani da sempre gira la voce che quelli del Morosini hanno uno spirito speciale. Personalmente ho sempre creduto fossero dicerie dettate più dall'invidia che altro. Ma appurare che ciò sia la realtà è cosa ben diversa.
L'ammiraglio ha elegantemente dato una lezione di vita che vale più di molti discorsi: è ritornato, a pochi mesi dalla fine della sua brillante carriera, lì dove tutto è iniziato. Alfa e omega, dunque. Personalmente ho avuto l'impressione che fosse un po' commosso, ma il comportamento e l'esempio vale molto di più di qualsiasi discorso. Ha dimostrato grande umanità quando prima di iniziare il suo intervento ha esplicitamente rivolto la parola agli allievi che tenevano alti i vessilli ed erano fermi immobili da più di un'ora con le seguenti parole: «Se non muovete un po' le gambe, io non inizio».
Può sembrare una semplice battuta, ma invece racchiude tutto l'amore e lo spirito del Morosini che ha ricevuto e che sta tramandando alle generazioni future. Si è rivelato essere un uomo che, nonostante abbia avuto una carriera splendida, ha saputo avere un occhio di riguardo per i giovanissimi.
La prova del nove? Gli allievi non hanno ceduto e con determinazione sono rimasti immobili e con lo sguardo fiero. Lo spirito del Morosini continua ed è realtà!
Francesco Bergamo