31/01/2014 - Il tenente di vascello Gabriella Manetto, da Capo Reparto Sonar di Nave Scirocco, ha vissuto un’uscita di addestramento sul sommergibile Scirè.

Un’esercitazione anti-sommergibile, alla quale hanno preso parte, al largo di La Spezia, le Unità di superficie DuilioMaestrale e Grecale.

Un’esperienza positiva, da quanto testimoniato dallo stesso ufficiale e dai “sommergibilisti” più navigati. La Manetto è sicura: “Esperienza positiva che potrebbero vivere altre colleghe interessate a questo incarico. A bordo di questi moderni sottomarini – ha aggiunto -  non si intravedono grosse difficoltà da superare, le donne non avranno problemi ad adattarsi alle condizioni di vita di un sommergibilista”.

Dall’apertura alle donne,  con la Legge 380 del 1999, le Forze Armate sono state adattate all’integrazione femminile, tranne che per alcuni reparti come quello dei sommergibilisti, per cui nel 2006 il Comitato Consultivo, a seguito di un sopralluogo a bordo delle Unità subacquee, ha confermato il limite per il personale “rosa”. Dieci anni dopo le donne si sono guadagnate il diritto di brevettarsi pilota, sono comandanti di unità Navali, sono impegnate nei teatri operativi più difficili e più lontani. Mentre alcune Marine NATO, come quella degli USA nel 2011 e quella del Regno Unito nel 2013, proprio seguendo l’esempio di molte altre che lo avevano già fatto in passato, come i Paesi scandinavi, la Spagna e la Germania, hanno aperto i sottomarini alle donne. La Germania, che ha in dotazione sottomarini identici a quelli italiani della classe Todaro, tra l’altro frutto della stretta collaborazione fra i due Paesi, ha inserito le donne negli equipaggi delle Unità subacquee. Presso il Centro Addestramento Sommergibili di Taranto lo scorso anno una donna è stata qualificata quale “Officer of the Watch” destinata a imbarcare a bordo di un sottomarino della Marina tedesca.

Fonte: Marina Militare