26/02/2014 - Nella periferia di Pointe Noire (Congo), nei centri d’accoglienza Don Bosco e Madre Morano, i marinai del 30° Gruppo Navale della Marina Militare, in collaborazione con le infermiere volontarie della Croce Rossa italiana, hanno dato il loro contributo lavorando alla manutenzione delle strutture che ospitano e si prendono cura dei ragazzi abbandonati dalle proprie famiglie.
A raccontarci le storie dei piccoli ospiti è lo stesso responsabile della casa Don Bosco: “Vengono allontanati dalle famiglie perché sono ragazzi difficili ed ingestibili”.
Purtroppo in Congo è diffusa la credenza secondo cui i bambini che nei primi anni di vita hanno assistito a eventi luttuosi o sciagure, sono portatori di disgrazie e vengono emarginati. Ed è qui che intervongono le due case di accoglienza con il loro preziosissimo aiuto nel sostenere questi ragazzi nella loro crescita.
“Le gocce scavano le rocce e gli oceani sono fatti di gocce; ognuno ha il dovere etico e morale di contribuire, con la propria goccia, a formare un oceano di solidarietà”, queste le parole del comandante del 30° Gruppo Navale ammiraglio di divisione Paolo Treu, che ha espresso il suo apprezzamento per l'impegno che gli equipaggi, stanno dimostrando in questa campagna "Il Sistema Paese in movimento".
Fonte: Marina Militare