21/03/2014 - Agosto del 1441: a Lagos, in Portogallo, i primi africani vengono venduti come schiavi. Tre anni più tardi il navigatore Dini Dias è il primo europeo a raggiungere l’isola di Gorèe, in Senegal.

Da lì sarebbe iniziata e proseguita per quattro secoli una delle pagine più dolorose e umilianti per l’umanità: la tratta degli schiavi, la più grande operazione di deportazione che la storia ha conosciuto.

L’isola di Gorèe, che si affaccia su Dakar, è stata uno dei punti principali da cui milioni di schiavi partivano verso l’America. Una delegazione del 30° Gruppo Navale, con a capo l’ammiraglio Treu e accompagnata dal colonnello Philippe Dia della Marina senegalese ha fatto visita all’isola e reso omaggio al ricordo che lì si perpetua. Gorèe, eletta patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è oggi un simbolo nel mondo.

La Maison des Esclaves (casa degli schiavi), visitata dalla delegazione italiana, è una delle tante che lungo la costa dell’isola erano adibite alla detenzione e successiva deportazione di esseri umani. Ospitava fino a duecento schiavi, uomini, donne e bambini divisi in celle separate e sottoposte a trattamenti e punizioni atroci.

Oggi l’isola di Gorèe è divenuta un luogo in cui si continua a raccontare la storia della schiavitù in Africa, fatta di sofferenze e umiliazioni, e di individui che rappresentavano un mero oggetto commerciale e che come tali erano trattati, senza considerazione alcuna delle dure condizioni di vita cui erano sottoposti.

 

Il 30° Gruppo Navale già nella Repubblica del Congo aveva fatto visita alla baia di Loango, altro sito storico da cui milioni di schiavi erano costretti a imbarcarsi. Un tributo sentito e volto a testimoniare l’attenzione verso l’importanza e l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali che non possono prescindere da un comune sentimento di rispetto della libertà e della dignità umana.

La conservazione del posto come luogo di esposizione oggi è un simbolo del perdono e della riconciliazione. La Marina Militare, con la sua presenza, ha una volta di più sottolineato le sue capacità di incontrare il mondo e aprirsi ai popoli.

Fonte: Marina Militare