2024: Sveglia!

(di Andrea Cucco)
31/12/23

Anche nell’ultimo giorno dell’anno osserviamo le notizie e non ci poniamo l’unica domanda che dovremmo.

Scorrono immagini delle guerre in corso: significano da centinaia a migliaia di vittime quotidiane! Appaiono così lontane...

Il politically correct casalingo impone il rituale: “le nostre forze armate sono pronte”.

A quasi due anni di distanza il “messaggio rassicurante” che riceviamo è che le forze di terra possono ancora piantonare le piazze con "Strade Sicure" od intervenire con ruspe ed idrovore in caso di calamità, quelle di mare intimorire qualche pirata o salvare migranti, mentre quelle di aria continuano a garantire per lo più voli sanitari o “scramble” per velivoli con avarie radio o fuori rotta.

Non voglio dubitare nemmeno per un secondo che, al di là delle apparenze o della solita comunicazione della Difesa, dentro le caserme o le basi, in mare o nei cieli, i nostri militari si addestrano quotidianamente a combattere, seppur con quel che passa il convento...

Neanche con una guerra mondiale in corso raggiungiamo vagamente quel 2% per la Difesa: quota del PIL che non è un lusso, bensì un “minimo sindacale” per essere credibili e membri a pieno titolo in quel club che la NATO rappresenta. Alleanza dietro la quale ci nascondiamo e di cui, checché se ne dica, gli USA possono militarmente (non “politicamente”) fare ampiamente a meno.

Il mondo si prepara ad un’ulteriore ed inevitabile escalation militare. Gli altri si preparano perché il costo del solo primo giorno diretto di guerra è 1000 volte più caro di ogni misero risparmio da tempo di Pace.

È da due anni che abbiamo di fronte, come dice il papa, una "guerra mondiale a pezzi". Tuttavia i conflitti sono tasselli di un puzzle: per comprendere il quadro basta metterli assieme e... decidere da che parte stare. Non c'è più spazio per levantine ambiguità.

La questione di fondo è: quando saremo noi ad essere stuprati, bombardati ed uccisi… sapremo reagire? O capiremo tardivamente che i “femminicidi” dell’Italia e dell’Europa saranno stati soprattutto colpa nostra?