Le polemiche sui “63 missili della Marina Militare”: violazione di segreto (di Pulcinella) o peggio?

(di Andrea Cucco)
07/01/24

La questione dei 63 missili a disposizione della Marina Militare Italiana è emersa dopo una dichiarazione attribuita al ministro della Difesa italiano che, commentando il lancio di un’ottantina di missili da parte della U.S. Navy nel Mar Rosso, avrebbe espresso preoccupazione per la limitata dotazione missilistica della Marina Militare.

Il ministro Guido Crosetto (sempre molto ben consigliato...) si è affrettato a diramare la seguente nota - Desidero precisare che mai ho dichiarato quanto riportato dal quotidiano 'Il Foglio' nella edizione del 3 gennaio 2024 e poi ripreso da alcuni organi di stampa, in merito ad una limitata disponibilità di armamenti da parte della Marina Militare. È falso anche quanto riportato da altri quotidiani secondo cui io avrei affermato, sempre nell’ambito di miei interventi presso la Commissione della Difesa, che la Marina Militare dispone solo di 63 missili. Invito i giornalisti a leggere i verbali della commissione: non troveranno riscontro di quanto da loro falsamente riportato. Non so se il giornalista abbia avuto un’informazione sbagliata da chi ha ascoltato il mio ragionamento senza prestare la dovuta attenzione. Nell’occasione, ho invece spiegato cosa significa essere impegnati in una zona complicata come è oggi il mar Rosso, anche solo per difendere se stessi, raccontando i colpi che in un solo giorno ha dovuto sparare una nave americana per difendersi.”

Ne è scaturita una piccola bagarre sui giornali con ulteriori conferme sull'affermazione del ministro da parte de Il Foglio.

Ennesima maldestra risposta da parte dello staff del ministro? Possibile, non sarebbe la prima volta...

Il silenzio sarebbe stato più opportuno? Certo, perché se nello stesso articolo si parla di 20% di carri armati “in condizioni ottimali”, sorge il sospetto che i missili siano ben di meno visto il grave errore! Pochi anni addietro il valore dei carri efficienti era attorno al 10% ed oggi, in termini qualitativi, dovrebbe essere “ZERO”.

Nell’intervento incriminato il ministro avrebbe poi fatto riferimento al cacciatorpediniere USS Thomas Hudner… Sapete quante celle di lancio per missili possiede? Ben 96! La nostra fregata (Fasan) nel Mar Rosso? 16...

Quello della carenza di munizionamento è un allarme che questo giornale solleva da molti anni prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Che ci si indigni oggi è dunque tardivo e comunque ipocrita.

Vogliamo ricordare gli anni “pechinesi” in cui il dual use era il mantra? Non è un segreto che si riuscivano a far passare persino gli F-35 come “duali” ma certo, per munizioni e missili, neanche ci si provava. Non è un segreto che lo sviluppo – improcrastinabile – di alcuni sistemi (es. programma CAMM-ER) fu infatti rimandato. Non è un segreto che i soldati, se prima si volevano impegnati a raccogliere la spazzatura, oggi li si vuole ancor più demotivati piantoni, non certo ad addestrarsi a fuoco reale. Non è un segreto che per decenni sì è tagliato tutto alle forze armate con la scusa che tanto il “siamo pronti” era sempre e comunque garantito. Non è un segreto che abbiamo costruito navi per la nostra Marina Militare non stealth e poco armate perché era l’utilizzo “umanitario” il fine principale (v. video) “concesso” dalla politica, non certo quello bellico.

Di cosa ci sorprendiamo dunque? Di un ministro che ha avuto l’onestà ed il coraggio di dire subito la verità: “abbiamo forze armate modellate sul peacekeeping”. Tale postura non punta di certo sui missili. O riusciamo a trovare un impiego "duale" per missili antinave od antiaereo?

Alcuni amano inoltre ragionare in termini di "numeri" quando il vero problema è anche il vuoto pneumatico riguardo a molte "capacità" della nostra Marina: in ambienti ostili la dotazione non può essere sempre e solamente difensiva e ci si dovrebbe domandare, per fare un esempio, quanti missili (veri) per attacco al suolo possieda la forza armata...

Non è dunque tutto ottimo ed abbondante: abbiamo costruito una casetta (forse) di legno, inutile avere ora la coda “di paglia”!

Un invito al ministro della Difesa: Se ne freghi delle critiche, continui a far valere la sua preparazione e dica la verità, soprattutto se fa male. Ha raccolto una difesa frutto di decenni di sottofinanziamento ed indottrinamento ideologico, non si risolverà il problema in un anno. Lei sembra voler (senza fretta...) invertire la tendenza. Mostri più coraggio, come fa in commissione!

Più di tutto ricordi una cosa, mentre altri Paesi rafforzano le loro forze armate noi dobbiamo ancora spiegarle ai nostri concittadini. I caduti di 20 anni di Afghanistan corrispondono oggi a mezz’ora di guerra, se non sono stati apprezzati e correttamente raccontati allora, come potremo affrontare una giornata intera quando la nostra “casetta” verrà spazzata via?

Foto: Marina Militare