Lettera a Difesa Online: "Frequentando da quasi 18 anni le aule di Tribunale (penale)..."

29/02/24

Buonasera direttore, frequento da almeno un anno, con piacere, Difesa Online e mi sento di dire che, nel panorama del giornalismo nazionale ed estero, avuto riguardo al tema della guerra in Ucraina (e anche gli altri temi, anche se spendo più tempo su questo), siete stati fino ad oggi i più lucidi, freddi, imparziali ed attenti a questo argomento che, a definirlo spinoso, non rende l’idea: come ha giustamente detto Lei nel corso delle due ultime lezioni, noi italiani “tifiamo” come se fosse una partita di calcio, anche se temo che questo atteggiamento ci caratterizzi un po’ tutti, non solo qui in Italia.

Detto questo, ho piacere di condividere con Lei alcune riflessioni dopo una breve premessa.

Esercito come avvocato dal 2006 e sono un ufficiale della G. di F. in congedo con il grado di capitano, sono appassionato di armi e di storia e, per queste ragioni, mi piace molto il taglio tecnico dato da voi e, per citare un’altra testata, da Aeronautica & Difesa.

Nel mio “vecchio lavoro”, occupandomi di indagini in tema di criminalità organizzata ed in quello nuovo, dovendo difendere i miei clienti, sono abituato ad un’analisi minuziosa di fatti, di elementi di prova, al fine di determinare (nel passato) la direzione delle indagini coadiuvando il Pubblico Ministero in questo sforzo e, nel presente, per difendere al meglio i miei assistiti.

Frequentando da quasi 18 anni le aule di Tribunale (penale), sono abituato a rilevare contraddizioni ed a porle in luce, mettendo con le spalle al muro “colui che mente” o “colui che ha lavorato in modo superficiale e poco attento”.

Per tale motivo ho trovato poco professionale, a tacer d’altro, il modo in cui i giornalisti italiani, spontaneamente (quindi, azzardo, per ignoranza) o “spintaneamente” (e qui mi interrogo sullo stato di salute delle democrazie occidentali e, fra queste, della nostra) hanno fornito una narrazione dei fatti che va contro dati oggettivi ed a tratti fantasiosa (penso a quando nel 2022 l’ANSA proclamava la fine della produzione di Tank in Russia, mettendo in prima pagina la foto di un glorioso T-34. Ho gli screenshot se non mi crede).

La questione è complessa e lo sforzo di sintesi rischia di far perdere concretezza alle riflessioni che ho piacere di condividere con Lei, che sino ad oggi si è dimostrato, per stare al suo esempio, un amante del buon calcio più che un tifoso sfegatato.

Lei ha avuto modo di vedere la recente intervista di Putin fatta da Carlson?

Ora, per quanto il presidente della Russia tiri acqua al proprio mulino, ha citato fatti storici che nessun giornalista occidentale ha avuto il buon gusto di affrontare nel merito, limitandosi a dileggiare un capo di Stato: chiunque non si allinea al pensiero che domina oggi, a partire da Trump, è oggetto di dileggio ed insulti.

Ora, avuto riguardo al merito, le cose che ha detto Putin qualche settimana fa, le dico da anni (litigando ferocemente) ad amici, sicché escludo di essere stato condizionato dalla “propaganda russa”: è la NATO ad aver provocato questa guerra, non Putin, non la Russia. La Russia è parte attrice in senso formale dove la NATO lo è in senso sostanziale, mutuando alcune locuzioni dal mondo del diritto.

Le chiedo: risponde al vero che la Russia ha chiesto di entrare nella NATO, se non erro, dal 2008 ed è stata respinta? È vero (nel senso è vero il video o è un deepfake) che l’attuale inquilino della Casa Bianca, in un’intervista nel 1997 quando era sicuramente più lucido di oggi, affermò che espansioni ad Est della NATO avrebbero prima o poi provocato un conflitto con la Russia?

E le domande non finiscono qui, perché le bugie hanno le gambe corte: leggevo ieri che la CIA ha basi in cui addestra forze in Ucraina da 10 anni! Ma se questo è vero, allora Putin ha pienamente ragione quando afferma che l’Occidente è anni che trama contro la Russia.

Sempre per rimanere in tema, trovo interessante quando Putin afferma che, se l’Occidente dichiara uno Stato come terrorista, l’Occidente è legittimato ad effettuare “operazioni di pace” (e ci mancherebbe che le chiamiamo con il nome loro!) e questo è conforme al diritto internazionale, mentre se lo fa la Russia, questo non è ammissibile e va combattuto.

Da uomo e cittadino dell’Italia e dell’Occidente, ovviamente faccio il tifo per la nostra squadra, ma se sono chiamato ad analizzare fatti, nonostante sia un avvocato, la realtà è così cruda che fatico a difendere la mia parte.

Da uomo di legge, ad esempio, non capisco sulla base di quale principio il Kosovo, una regione serba, abbia avuto l’appoggio militare della NATO per un referendum che è illegale (perché non previsto dalla costituzione Serba, come non lo è nella nostra), mentre i Catalani non hanno avuto questo appoggio (ed hanno fatto una brutta fine), così come non lo hanno avuto i fantomatici “Padani della prima era di Bossi” (e quei 4 balordi che hanno assemblato il “Tanko” sono stati processati e condannati): se esiste un principio, questo dovrebbe essere applicabile sempre, altrimenti la conclusione è che gli USA, la NATO e l’Occidente hanno agito con il Marchese del Grillo: io sono io e voi non siete…

Il Kosovo era prevalentemente abitato da un’etnia di origine albanese, la Serbia è intervenuta con le armi, la NATO ha disintegrato la Serbia; Crimea e Donbas sono quasi esclusivamente abitati da Russi, l’Ucraina li ammazza dal 2014 senza ritegno con l’esercito, la Russia è intervenuta: se non metto la maglia del tifoso, caro Direttore, francamente non vedo differenze. L’unica differenza è il delirio di onnipotenza che caratterizza la politica estera USA da quando si sono ritrovati “soli al comando” dopo il crollo dell’URSS e prima che la Cina alzasse la testa: sono loro che stabiliscono, ad insindacabile giudizio, chi ha diritto di fare referendum e chi no. Se piace a loro è legittimo, se non li aggrada è illegale. La trovo una singolare espressione di democrazia.

Il bon ton di guerra.

Se fino a qui trovo gli argomenti stomachevoli, quando sento gli Stati Uniti toccare i temi del bon ton di guerra, dei crimini di guerra e l’invocazione del mitico Tribunale Penale Internazionale, il livello del disgusto raggiunge vette mai toccate.

Premetto che penso che gli USA abbiano fatto bene a “comportarsi da criminali di guerra” in ogni “guerra vera” combattuta, perché il bon ton è una fesseria; conta una cosa sola: vae victis. Tutto il resto è fuffa. Però allora non fate i moralisti!

Gli USA hanno usato l’atomica 2 volte, disintegrando, donna più, bambino meno, oltre 300.000 civili inermi. Diamo per buono che la detonazione nel deserto della prima atomica abbia lasciato dubbi su quanto fosse micidiale, e quindi abbuoniamo allo Zio Sam Hiroshima. Come si giustifica Nagasaki? Volevano vedere se il secondo botto era meglio del primo?

Tra l’altro, se le atomiche le avessero sganciate i Cinesi, che hanno patito crimini di guerra per mano dei giapponesi (penso allo stupro di Nanchino), avrei capito: ma i giapponesi, nella guerra con gli americani, incluso l’attacco a Pearl Harbor, hanno colpito solo obbiettivi militari, quindi, gli americani non avevano nessun diritto di massacrare civili inermi.

Lei mi dirà che il TPI all’epoca non esisteva e che neppure i crimini di guerra ed il genocidio erano considerati punibili: vero. Però se mi fa questa affermazione, allora rilancio e le chiedo su quale base giuridica diamo valore al Tribunale di Norimberga ed alle pene eseguite. Aveva ragione Stalin a dire che andavano ammazzati e basta? Lui era già un dittatore, erano le democrazie ad aver bisogno di camuffare la vendetta come fosse giustizia. Io sono convinto che abbiano fatto bene a farlo, ma che abbiano “sporcato” il diritto facendo un processo che non poggia su basi giuridiche ma solo sulla forza, checché ne dica chiunque. Tanto è vero che Putin oggi ride e riderà se la Russia sarà forte; Saddam è morto solo dopo che abbiamo soppresso l’Iraq.

L’unica giustificazione plausibile è ancora una volta vae victis, senza troppi giri di parole.

Ancora, cito il bombardamento alla termite su Dresda nel 1945 in una giornata in cui lo stesso comandante dello squadrone americano ha annotato l’assenza di fuoco di contraerea (sicché il bersaglio erano ancora una volta civili), con il firestorm e decine di migliaia di civili inermi arsi vivi da venti a forza uragano a 2.000 gradi centigradi. Era necessario a marzo 1945 per terminare la guerra in Europa, con la Germania al collasso, sterminare civili inermi o era una ritorsione per Londra e Coventry?

Sicché, caro direttore, capirà bene, ho sorriso molto quando nel 2022 ho visto gli americani preoccupati che i Russi potessero usare bombe al fosforo o un’atomica tattica (cioè, chiloton più, chiloton meno, la Fat Boy che gli americani hanno usato 2 volte).

Chiudo con la foto della bambina vietnamita che corre nuda con la schiena bruciata dall’uso del napalm, rilevando come la convenzione che ha istituito il TPI non sia stata firmata, fra quelli che vorrebbero processare ed ammazzare Putin, dagli Stati Uniti e dell’Ucraina.

Visto che ne chiedono l’intervento, che aderiscano gli Stati Uniti, mettendo a disposizione i loro politici (sto ancora aspettando con fede di vedere le armi chimiche di Saddam). Cito Guantanamo con persone detenute per anni senza processo e la pratica del water boarding, cioè una tortura per cui nessuno è stato punito neppure da un tribunale interno. Per carità, l’islam, dipendesse da me, lo cancellerei dalla faccia della terra con uno schiocco di dita (e quindi penso che gli USA abbiano fatto benissimo con Guantanamo e con le pratiche border line), però poi non andrei in giro a dire che sono un Santo o che merito il Nobel per la Pace, né ad insegnare agli altri il bon ton di guerra, ma mi limiterei a dire, se richiesto, che andava fatto per la sicurezza del mondo e di tutte le civiltà. Una follia, sicuramente, però, libri di storia alla mano, purtroppo è quello che penso e non vedo altre strade, salvo soccombere a loro, che non hanno alcuna intenzione benevola nei riguardi di qualsiasi realtà che non sia islamica e sharia oriented.

Chi vince la guerra?

Mah, da quello che ho letto da voi, e penso alla conversazione di Hitler captata in Finlandia nel 1942 (se non ricordo male), direi la Russia: sì, come dicevate qualche giorno fa, abbiamo fatto arrabbiare l’orso russo.

Ogni giorno leggo anche (con il traduttore) Ria Novosti e lì, spessissimo, quando fanno riferimento all’operazione speciale con la stessa tenacia con cui noi per anni abbiamo parlato di “missioni di pace” (credo che sia più per prenderci in giro che per una loro genuina convinzione), dicono che gli Stati Uniti e l’Occidente stanno combattendo per procura “fino all’ultimo ucraino”.

Come dargli torto?

Direttore, proprio dai libri di storia, viste le decine di migliaia di mezzi corazzati ed i milioni di soldati tedeschi scagliati per coprire un fronte enorme nell’operazione Barbarossa, i nostri giornalisti (che ritengo abbiano una formazione letteraria, quindi chi più di loro conosce la storia?) avrebbero dovuto trarre la conclusione che 20 carri armati, pur con una tecnologia avanzatissima, fanno ridere, per non dire altro.

I Leopard 2 A4, 6, ecc… è il migliore carro armato: anche il Tiger I ed il Tiger II lo erano, anche l’Elephant, anche lo Jagdtiger, il Panther… eppure la storia non è andata benissimo per i tedeschi ed i russi spesso lo scrivono che dovrebbero tornare a Berlino e, questa volta, per restarci molto più a lungo.

Il Tiger II di Wittmann di sicuro era meglio degli Sherman americani, eppure la guerra l’hanno vinta decine di migliaia di carri pessimi che per proteggersi usavano addirittura i sacchi di sabbia, supportati da una logistica impeccabile che ha schiacciato la Germania.

Non mi giudichi male, sto cercando di semplificare perché già così la mia e-mail è enorme e spero ancora che, se e quando la leggerà, non mi odierà per questo!

Il tema è che la Russia ha aggirato le sanzioni (per mestiere vecchio e nuovo, Le dico che era una cosa piuttosto agevole; se viene nel bresciano le spiegano come triangolare per aggirare fisco e, all’occorrenza, penso vada bene anche per le sanzioni), la popolazione vive male come prima (e, soprattutto, ama gli oligarchi come noi amiamo Chiara Ferragni), l’economia è stata riconvertita alla guerra e, se è vero che hanno patito 400.000 soldati morti, mi domando quanti veterani abbiano in linea.

Perché in Occidente noi abbiamo solo chiacchieroni e nessun veterano di una guerra vera; neanche Israele contro Hamas combatte un avversario degno di questo nome. Nessun Paese Occidentale ha più combattuto una guerra dal 1945 (e per fortuna!).

Ora, l’URSS ha patito 25 milioni di morti, di cui circa 8.000.000 di soldati, durante la Seconda Guerra Mondiale, sicché 400.000 (cioè all’incirca i morti americani in quel conflitto) sono una bazzecola, eppure ho letto che erano “al collasso”. Putin è già morto di cancro, sifilide, è pazzo, è diabetico, i Russi sono in rivolta, il colpo di Stato ed il crollo per i morti al fronte. Suvvia!

Sono questi i parametri da leggere per capire come si muove il mondo, secondo me.

Sempre avendo riguardo alla storia, i rapporti di parentela tra russi e ucraini sono così diffusi che la Russia non ha interesse a “spingere” e sono propenso a credere a ciò che dice Putin, anche perché in due mesi e mezzo, quando hanno combattuto animati da odio vero, a Stalingrado sono morti 2.500.000 di persone… con quella tecnologia.

Quindi, quando leggo le notizie… 2 morti, 3 morti, 7 morti, con tutto rispetto per il dolore immenso di chi ci capita, “sorrido” se penso all’orrore di una guerra che ha causato una media (a spanne) di 50.000 morti al giorno dal 1° settembre 1939 alla fine con la resa del Giappone.

Il vero problema, che avrei avuto piacere di sentire dai Suoi ospiti illustri (magari però non possono anche se sono in congedo) è che l’Occidente ha disintegrato gli Eserciti, le Forze Armate e l’industria bellica, sicché quando gli ucraini avranno finito non dico la benzina, ma le munizioni, faranno rotta verso Kiev e poi verso la Polonia come i Tedeschi hanno fatto quando la controffensiva delle Ardenne è fallita: niente benzina e niente munizioni, uguale mezzi corazzati ed artiglierie abbandonate e ritirata a piedi verso casa mentre il nemico ti prende a calci.

Ora, se qui abbiamo una guerra di posizione come la Prima Guerra Mondiale, con una spruzzata di missili, droni in quantità ed una situation awareness degna dei migliori videogiochi, se e quando ciò accadrà avremo una Caporetto, con crollo del fronte e fine dei giochi.

Gli americani non stanno dando armi più perché hanno gli arsenali vuoti, che per lotta politica: anche il loro apparato industriale è stato snellito e la politica MAGA di Trump è diretta a porre rimedio anche a questo (nel suo primo mandato ha forzato tutte le grandi società americane a tornare a produrre negli Stati Uniti).

Questo non è tifo, ma l’analisi dei fatti oggettivi disponibili, con beneficio di inventario, come tutti, per via della più opportuna nebbia di guerra.

Di sicuro i russi hanno appreso dagli errori pagati a caro prezzo (400.000 mila caduti non sono pochi, anche se 25.000.000 sono una enormità che hanno dimostrato di sopportare, tenuto conto che sono morti 17.000.000 di civili; non hanno ceduto all’assedio di Leningrado!), hanno cambiato generali e vertici che hanno sbagliato (da noi questo non si vede mai), stanno producendo meno di quello che si aspettavano, ma 10 volte quello che siamo in grado di produrre oggi in occidente, sono motivati e hanno decine di migliaia di veterani di una guerra vera, non dei film americani Iraq 1, Iraq 2, Serbia, Afghanistan, Siria e via dicendo.

Noi non abbiamo più caserme, i nostri Ariete li manderei direttamente al museo (saranno più recenti del T80 BVM ma credo che in un confronto diretto i 20, 30 esemplari che funzionano soccomberebbero in mezza giornata), i nostri giovani, se gli togli Tik Tok, muoiono sul posto (sorrido quando penso che i più grandi siti porno, per far dispetto alla Russia nel 2022, hanno oscurato le trasmissioni dei porno in Russia, con grandissimo danno per i cittadini e le truppe al fronte!), la nostra Marina e l’aeronautica sono in miniatura: cosa strilliamo?

Siamo un Chihuahua toy e facciamo una paura enorme!

I nostri soci in affari europei (perché l’UE, ahimè, non è ancora uno Stato) non sono messi meglio: La Bundeswehr è l’ombra rachitica della Wehrmacht, la Francia non ha vinto una guerra sul campo di battaglia dal 1870 per meriti propri, ma solo grazie agli alleati, per essere stata dalla parte giusta (per i fasti devono tornare a Bonaparte, come noi a Cesare, Augusto e Traiano), la Royal Navy sta facendo figure pessime con le unità più moderne messe in linea. Son sincero, non vedo come sia possibile strillare in queste condizioni. Ci vanno decenni di politiche di riarmo per ritornare competitivi e per avere una deterrenza convenzionale.

Io non credo che i Russi arriveranno in Polonia ma, se così fosse, esangui come siamo, come ci difenderemmo? Usando i Minuteman I e II nel cuore dell’Europa? Fermeremmo l’ipotetica avanzata su Berlino cancellando l’esercito russo e con esso la Polonia ed i polacchi rendendo l’Europa una landa inospitale per migliaia di anni?

Putin e la Russia si sono riarmati in 24 anni in cui si sono bevuti dei bei bicchieri amari (e ne hanno ancora di passi da fare in questo campo per tornare temibili), fra cui spicca la distruzione della Serbia sine titulo. Noi abbiamo varcato la linea rossa, noi abbiamo fatto come Hitler, che non soddisfatto dell’Austria e della Cecoslovacchia, è entrato in Polonia.

Noi abbiamo “preso” nella NATO: Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, ora Finlandia e Svezia e volevamo anche l’Ucraina! Non abbiamo nulla contro la Russia, ma non vogliamo la Russia nella NATO e men che meno nella UE. Se non parlassimo di Stati e di politica estera, sembra di essere all’asilo.

Chiudo. Aspettarsi analisi serie, approfondite, che tengano conto, per trarre conclusioni accettabili, dei precedenti storici (penso alla reazione USA durante la crisi dei missili di Cuba e capisco lo stato d’animo Russo di oggi, ad esempio), mi rendo conto sia chiedere troppo, dovendo essere tifosi della nostra squadra, ma che i giornalisti fossero tutti compatti sulla stessa linea è qualcosa di nuovo, una sorpresa, un qualcosa che non si è verificato neppure durante la Prima Guerra Mondiale, quando eravamo parte in causa, sicché mi domando se, effettivamente, le nostre democrazie siano in salute.

Infine, prendere atto del problema è il primo passo per guarire e studiare la storia aiuta a non commettere gli stessi errori (i francesi pensavano che la linea Maginot avrebbe consentito di vincere al Prima Guerra Mondiale bis, noi credevamo che questa sarebbe stata la Seconda Guerra Mondiale bis ed aspettavamo la blitzkrieg con i panzer).

Un caro saluto e grazie per l’attenzione.

M.M.

  

Gentile avvocato, condivido le sue riflessioni e confermo quanto domandato: fino al 2008 la collaborazione NATO-Russia è stata particolarmente intensa. Ricordando il Vertice di Pratica di Mare di Silvio Berlusconi del 2002 non possiamo escludere che l'entrata russa nell'Alleanza fosse nei desiderata di molti leader (europei). Poi, l'intervento militare di Mosca in Ossezia del Sud, ha congelato ogni possibilità.

È anche vero che Joe Biden, in un discorso al Atlantic Council nel 1997, ha ammesso che l'espansione della NATO verso est, in particolare negli stati baltici, avrebbe potuto provocare una "reazione vigorosa e ostile" da parte della Russia. Già all'epoca esisteva dunque la consapevolezza che tale espansione avrebbe potuto avere serie conseguenze.

Sul comportamento dei media ho un'opinione personale: fake news e propaganda sono doverose durante la guerra. La loro presenza è sintomo di una realtà (dietro le quinte del teatrino) già in corso? Evidentemente sì. L'importante è che le "pecore" non si spaventino troppo.

Come abbiamo poi scritto il 24 febbraio del 2022, Putin sembra essere caduto in una trappola. E ha ragione... preparata da almeno un decennio. Tipico errore di chi - agente dell'intelligence divenuto "maestro" - è troppo sicuro di se!

Forse, essendo inutile osservare il presente, dovremmo cercare di capire il futuro: la Russia, con la sua "missione di pace", è di fatto finita in bocca al Dragone cinese. La Cina è destinata, alla fine della vera Guerra che sta per scatenarsi, a perdere. Chi scrivera il nuovo assetto politico del pianeta? Solo USA e India, vincitori assieme ad amici ed Alleati? O anche quei paesi che - a tempo debito e in "zona Cesarini" (parlando agli italiani perché i russi comprendano), preferiranno un nuovo ordine mondiale in cui punti di vista ("non necessariamente radioattivi"?) saranno utili?

Andrea Cucco

Foto: Cremlino