Lettera a Difesa Online: "GRAZIE BWANA" agli inglesi?

12/12/23

Buonasera. Leggo il Comunicato Stampa con il quale avete data l'informazione della partecipazione di un reparto dell'Esercito alla attività in argomento (campagna di sperimentazione del British Army la cui fase conclusiva ha visto la partecipazione di una squadra della Scuola di Fanteria dell’Esercito Italiano, ndd).

Mi soffermo sulla chiusa.

Rilevo che: l'apertura all’Italia ha rappresentato un’enorme opportunità perché permette di operare in un contesto internazionale al pari di altre nazioni considerate partner “strategici” avendo così accesso in “anteprima” alle tecnologie più evolute in commercio o in fase di studio.

Rileggo!

Chiudo gli occhi, pulisco le lenti, magari, lo spero, sono quelle; nel frattempo nella mente mi si affollano le immagini dei nostri Eroi, dei più umili combattenti, del trattamento che quel nemico ha riservato troppo spesso ai nostri prigionieri, ai pur valorosi "cobelligeranti" (elogiati, per inciso, nella loro condotta al fuoco a Mignano di Montelungo, anche dal Duce, nonostante la particolare situazione!), al povero generale Bellomo, ai nostri Caduti il cui Sacrificio è stato svilito!

Inforco gli occhiali, lo stomaco mi si contrae, spero di aver letto male, anche se so che purtroppo è più che plausibile che quel che avevo letto e riletto lo ritroverò...

Ecco, infatti: l'apertura all’Italia ha rappresentato un’enorme opportunità perché permette di operare in un contesto internazionale al pari di altre nazioni considerate partner “strategici” avendo così accesso in “anteprima” alle tecnologie più evolute in commercio o in fase di studio.

Richiudo gli occhi, ecco la memoria della Medaglia d'Oro Fecia di Cossato, della Sua lettera testamentaria: ne comprendo l'angoscia, la grandezza del Suo estremo gesto di amore verso la Patria, dopo aver scisso finalmente quello dall'altro, dovuto alla dinastia del re fellone.

Lo stomaco rimane contratto, non penso che lo specifico medicinale possa, stasera, fare alcun effetto...

Una speranza: che almeno questo sonoro "GRAZIE BWANA" abbia accontentato, dopo 80 anni di presunta alleanza, il padrone anglosassone.

Marco Bosia

  

Gentile lettore, comprendo le sue perplessità. Credo però al contempo che - dopo 162 anni di storia italiana sotto tutela, di cui gli ultimi 80 con "collare a strozzo" (quello che perfino per i cani sta diventando ilegale) - si debba prendere coscienza della verità: l'Italia non è stata fatta dagli italiani, bensì da interessi altrui, inglesi e francesi in particolare.

Questa presa di coscienza dovrebbe derivare da numerosi episodi precursori l'Unità: come uno sbarco protetto da navi britanniche di 1000 volontari che ne "sbaraglieranno" oltre 100.000 (siamo sotto Natale, non roviniamo la magia a chi ancora ci crede) o di una battaglia di San Martino e Solferino (seconda guerra di indipendenza) in cui 37.000 piemontesi batterono un esercito di 131.000 austriaci... con l'aiutino di 97.000 soldati francesi.

Siamo stati voluti da altri. 100 anni addietro abbiamo fatto finta di dimenticarlo e siamo stati sonoramente sconfitti. La "resa incondizionata", da noi giunta 2 anni prima degli ultimi giorni di guerra altrui, è raccontata ancora come "riscatto" mentre andrebbe raccontata come "sconfitta", fine.

Il rischio è quello di rimaner spesso delusi da comunicati, mortificati da cronache eloquenti (o cadaveri...) per quel meritato collare che, quando l'arroganza eccede, viene tirato bruscamente.

Decenni addietro avevo un carissimo amico tossicodipendente. Ricordo sempre le sue parole: "Avevo fatto il paracadutista, avevo un buon lavoro e i tossici ai miei occhi erano delle merde, feccia. E io... mi bucavo! Quando (in comunità) ho compreso di essere anch'io un tossicodipendente è stato il momento più importante della mia vita!".

Credo che per andare avanti e superarla si debba accettare la verità. Non siamo una "nazione", non lo siamo mai stata... ma presto potremmo esserla!

Non siamo indipendenti, non lo siamo mai stati... ma presto potremmo far parte di un'Europa, se non indipendente, almeno giusta.

Un giorno, con meno di due secoli di Storia, potremo confrontarci con altri che hanno 1000 anni alle spalle. Per il momento... Grazie Bwana è - se non corretto o gradito - almeno onesto. "Bwana" in swahili significa effettivamente "padrone".

Vi sono anche vantaggi. Un esempio? Gli aerei della nostra Aeronautica e della nostra Marina hanno lo stesso nome di quelli inglesi, "F-35", ma sono estremamente diversi: i loro sono stealth (come quelli USA), i nostri no. Avere un programma comune (Tempest) per il prossimo velivolo di 6a generazione ci permetterà di avere (finalmente) a disposizione i medesimi assetti.

Credo che dovremmo lasciarci alle spalle un doloroso trascorso di tradimenti levantini (già nella prima guerra mondiale cambiammo fronte... nel 1914 eravamo alleati di Germania ed Austria!) ed eroismo: il sangue dei soldati italiani ha sempre dovuto lavare inadeguatezze e cialtronerie apicali.

Siamo alla vigilia del terzo conflitto mondiale. In Italia, ogni precedente appuntamento, ha portato importanti cambiamenti. Consci del nostro passato, dei suoi eroi e dei sempiterni pagliacci, guardiamo avanti, manca poco!

Andrea Cucco

Foto: stato maggiore esercito