"Sempre sulla tratta Roma Cassino, l'annuncio che intimava ai militari di alzarsi per cedere il posto ai pendolari in borghese è scomparso, finalmente.
Però l'altro giorno ho assistito ad una scena incredibile, sembrava un film.
Alla stazione di Anagni è salita una signora che, non trovando posto, svegliava con maniere poco ortodosse, due caporali dell'esercito che dormivano. I due ragazzi frastornati dalle urla si sono subito alzati cedendo il posto. A questo punto tutto il vagone ha inveito contro i militari: "Fatto bene signo'! Se devono alza' questi che non fanno un c.... in caserma!".
I ragazzi, rossi in viso derisi, hanno dovuto cambiare carrozza, troppa la vergogna...
Direttore, Trenitalia deve rifare un'altro messaggio chiedendo scusa e dicendo che anche i militari hanno titolo a sedersi. È inaccettabile, in alternativa è meglio cancellare questa ridicola convenzione che ha solo generato odio e intolleranza nei confronti delle nostre forze armate.
Personalmente farei una "class action" contro Trenitalia.
Speriamo che i nostri stati maggiore facciano subito qualcosa per ristabilire la normalità e ridare la "faccia" ai militari sui treni del Lazio."
Un pendolare militare
Caro lettore, grazie per la testimonianza. Alla sua se ne aggiungono moltissime altre, giunte alla redazione da quando Difesa Online ha posto l'attenzione sul caso con la prima lettera di un suo collega. Ne pubblichiamo di seguito alcune altre.
Andrea Cucco
"Buongiorno Direttore, prendo tutti i giorni il treno per Roma Termini. Sono più le volte che mi alzo a metà del tragitto per far sedere le persone anziane, mentre i giovani e le giovani che sono a bordo non lo fanno mai, che quelle in cui viaggio seduto, lo dico e lo sottoscrivo: mai una volta! Preciso che ho 50 anni e, da quando ne avevo sedici, mi alzo per l'educazione che ho ricevuto e perché lo ritengo giusto. Chiederei alle insegnanti che sono sul treno e che con le loro idee (ideologia?) dicono e fanno quel che fanno e dicono che forse dovrebbero concentrare i loro sforzi e le loro menti fertili proprio sulla materia prima loro affidata in cura. In America ma non solo, ho personalmente visto cittadini offrire il posto ai militari in divisa. PER RISPETTO. PER EDUCAZIONE. Da quelle parti il militare é visto come patrimonio inviolabile, viene rispettato, é patrimonio di tutti. Mi chiedo dove vogliamo andare ma soprattutto dove stiamo andando? Vogliamo parlare dei miei tre fermi di scippatrici fatti a bordo di bus e treni mentre viaggiavo esattamente come chi si è - secondo me colpevolmente - girato dall'altra parte? Vogliamo parlare delle due volte - solo l'anno scorso - di un mio intervento dopo il messaggio del capotreno che chiedeva al diffusore di essere aiutato da eventuale personale delle forze d'ordine presente sul treno? Vogliamo parlare del capotreno aggredito verbalmente e per poco, se non mi fossi alzato, anche fisicamente dal clandestino senza biglietto con le due viaggiatrici che invece di aiutare il primo facevano pure affermazioni offensive a alta voce in difesa del secondo che avevano stabilito - in non si sa quale modo - che fosse povero e senza soldi? No, non ne dobbiamo parlare. Parliamo di calcio che è meglio e ci riusciamo tutti bene. Avanti così che strada è segnata. Siamo gente particolare, destinata a un futuro particolare. Grazie."
"Sono un sottufficiale dell'Esercito in servizio da trent'anni... e ne ho viste e sentite ormai abbastanza.
I nostri vertici dovrebbero essere più rispettosi di chi giornalmente serve lo Stato con onore e dignità... ci sottopongono a screening di ogni genere: indice di massa corporea, tatuaggi, barbe, pizzetti, orecchini ecc. ecc. ed è una cosa giusta per chi indossa una divisa ed è sottoposto agli sguardi della gente comune. E i vertici di Trenitalia dove stanno? Mi capita spesso di vedere nelle stazioni personale in divisa di Trenitalia con pendagli alle orecchie, tatuaggi, capelli rasta... divise indossate senza decoro.... È UNA VERGOGNA perché anche loro come noi militari sono l'immagine dello STATO tra i cittadini. Grazie."