Focus sulle Forze Armate di Jerevan

(di Stefano Peverati)
02/10/20

Alla luce del nuovo confronto nella regione del Nagorno-Karabakh tra le forze armate armene e azere, realizziamo un focus sugli equipaggiamenti in dotazione ai militari di Jerevan.

La componente terrestre in prima linea vede la presenza di poche decine di carri T-90S (1 vinto al Tank Biathlon 2014 e un numero variabile tra 10 e 30 consegnati dopo la Guerra dei Quattro Giorni nell’ambito del trattato CSTO con la Russia), poco meno di cinquecento di T-72 in varie versioni (A, AV, B) che saranno tutti portati allo standard B3, venti carri T-80 utilizzati nel ruolo di aggressor al fine di simulare i T-90 e Aslan azeri e una cinquantina di veicoli da combattimento della fanteria BMP-2 aggiornati in Russia. A questi si aggiungono veicoli di eredità sovietica quali: una novantina di BMP-1 (nelle versioni P, K e BRM-1K), 120 BRDM-2 incluse le versioni cacciacarri, un centinaio di BTR-80 ed altrettanti MT-LB.

L’artiglieria tradizionale, fatta eccezione per le poche decine di 2S1 Gvozdika da 122mm e 2S3 Akatsiya da 152 oltre ad una ventina di cannoni Giatsint-B, è costituita da hotwizer e cannoni da campo progettati durante la Grande Guerra Patriottica. Al contrario risulta avanzata e ben equipaggiata la componente dei lanciarazzi multipli (MLRS) dotata, in aggiunta ai tradizionali BM-21 Grad da 122mm, di una dozzina di BM-30 Smerch da 300mm, una mezza dozzina di TOS-1A equipaggiati con ordigni termobarici da 220mm. A questi sistemi si affiancano, inoltre, alcuni Norinco WM-80 da 273mm e il locale N-2 armato con missili termobarici autoctoni TB-1. Infine, dovrebbero essere presenti in inventario anche una dozzina di BM-27 Uragan da 220mm, acquistati di seconda mano dalla Moldavia, e sei Norinco AR-1A da 300mm (derivato cinese del BM-30 russo).

Le forze armate armene hanno in dotazione anche missili balistici a corto raggio di tipo OTR-21 Tochka, SCUD-B ed i più moderni 9K720 Iskander armati, però, con testate convenzionali, mentre, la difesa antiaerea è in via di trasformazione e sta vedendo l’ingresso in servizio di batterie di sistemi moderni a corto raggio quali: Tor-M2KM, BUK-M1-2 e a lungo raggio Kub-M3 e S-300 nelle versioni PS e PT-1. Sono presenti, inoltre, veicoli da guerra elettronica Infauna su scafo BTR-80 e stazione di disturbo su base camion Kraz 6x6 affiancati da alcuni sistemi sovietici R-330P modernizzati localmente. Infine, l’industria locale ha sviluppato alcuni modelli di UAV da ricognizione dai più piccoli Bazé ai più grandi e capaci Krunk e X-55 cui si aggiunge la munizione guidata HRESH derivata dal missile serbo ALAS e con testata fino a 1.6kg di esplosivo.

L’Armenian Air Force, seppur di dimensioni contenute, si sta dotando di 12 Sukhoi Su-30SM (4 già in linea volo) e aggiornando l’intera flotta di 14 Su 25 Frogfoot alla più recente versione SM3. Oltre alla prima linea da combattimento sono presenti anche tre aerei da trasporto Il-76 Candid, alcuni vecchi addestratori L-39 ed una componente ad ala rotante su 15 elicotteri utility Mi-8/17 ed altrettanti da attacco Mi-24/35.

Le forze armate armene sono coadiuvate negli scontri contro le forze di Baku dalle Forze di Difesa del Nagorno-Karabakh, queste ultime sono dotate di circa trecento carri armati, in prevalenza T-72, ed un numero variabile tra i duecento ed i quattrocento sia per quanto riguarda i pezzi di artiglieria che per i veicoli blindati, inoltre, a questi mezzi si aggiungono anche lanciarazzi multipli WM-80 e missili balistici SCUD-B. Le Forze di Difesa del Nagorno-Karabakh possiedono, per giunta, una piccola forza aerea dotata di un paio di Su-25, alcuni elicotteri Mil 8 e Mil 24 ed, infine, quattro UAV Krunk.

Foto: MoD Fed. Russa / web