Kabul-Roma-Edolo

(di Gianluca Celentano)
24/08/21

L’impegno dei nostri ragazzi in Afganistan è stato encomiabile e sono proprio i nostri 54 caduti andati avanti in vent’anni di missione che ci tormentano di più, ci riempiono di mille domande dopo il ritiro e il conseguente via libero all’ingresso talebano a Kabul, dove si ripristinerà la Sharia.

È iniziato il 21 agosto il primo trasferimento in ambito nazionale di un centinaio di profughi afgani, tra di loro un terzo è composto da donne e bambini, quindi si tratterebbe sostanzialmente di nuclei familiari. Il primo esodo riguardera soggetti a rischio ossia collaboratori potenzialmente nel mirino talebano. Dopo un viaggio di seimila chilometri iniziato a Kabul e terminato all’aeroporto di Ciampino, i rifugiati hanno preso posto su tre bus militari per la loro tappa nel nord Italia. Si tratta di autobus militari in livrea grigia di nuova istituzione nelle forze armate, in alternativa chiaramente al verde Nato e al vegetato.

Il viaggio dei militari e i bus

A bordo di Iveco Crossway e Irizar Century, i conduttori dell’esercito, affiancati da capomacchina e personale d’assistenza, si sono messi in viaggio all’alba verso Edolo (BS). Grazie a soste programmate e in considerazione del traffico da bollino rosso per il controesodo, gli autobus sono giunti nella loro destinazione in Valcamonica verso le 16.30, e qui hanno terminato la corsa presso la Base Logistica Addestrativa dell’Esercito comandata dal colonnello Leonardo Muciaccaro. Si tratta di un area militare che dispone tra le altre funzioni, di un'ala alberghiera.

Fermo restando l’importante presenza del marchio Iveco Astra all’interno delle forze armate, ricordo che il brand Irizar, come sottolinea Antonio Bornacci AD di Irizar Italia, conta nel comparto della difesa di ben 34 autobus distribuiti tra Esercito e Guardia di finanza.

Iveco Crossway, piacevolissimo nella guida, risulta molto versatile sul corto e medio raggio anche se non disdegna trasferimenti più lunghi come un Roma-Edolo. Irizar Century, soppiantato dal PB e poi dalla serie I, leader turistici, ha affascinato e tutt’ora affascina a colpo d’occhio i suoi conduttori militari e autisti civili. Merito del suo spazio, la sua linea, ma soprattutto per la guida intuitiva grazie anche alle motorizzazioni Scania.

Le caratteristiche tecniche

Gli Irizar Century in uso all’Esercito, sono dei 12 metri con 55 posti + 1 HD, motorizzati con il 6 cilindri Scania da 350 cavalli, un'alternativa al sempre valido ma più tranquillo propulsore MAN. Le tipologie turistiche utilizzano convenzionalmente le sigle H, (High semirialzato), HD (High Deck rialzato) HDH (Hight Deck Hight super rialzato) e Duble Deck (autobus a due piani) per catalogare i mezzi in base al tipo di servizio.

Stesso discorso vale per le versioni Irizar in uso alla Guardia di Finanza, la quale però, ha nel suo autoparco anche la serie I4, specificamente progettato per percorsi urbani e interurbani.

Iveco Crossway, è motorizzato con un Cursor sei cilindri da 9 CC e 300 cv, rientrante pur essendo molto versatile, nella fascia interurbana dei bus.

Privati in ausilio dell’Esercito?

In questi giorni i titoli dei principali quotidiani, parlano di un potenziale rischio di immigrazione afgana quantificata in centinaia di migliaia di persone, mentre l’Europa (e la Merkel che ha rotto il ghiaccio con Putin), sta cercando comprensibilmente soluzioni diplomatiche per contenere questo dramma all’interno del territorio afgano.

Se la mole di lavoro dovesse aumentare? Sarebbero da scongiurare soluzioni tardive: è bene ricordare che gli stessi vettori privati dei bus turistici potrebbero aiutare il ponte umanitario in ambito nazionale, affiancando il lavoro di spola dell’esercito.

L’eccellente attività svolta a favore del comparto turistico dal ministro dei trasporti Enrico Giovannini e del turismo e beni culturali Garavaglia (che ricordiamo hanno permesso ristori e una capienza di carico pari all’80%) potrebbe, in un’epoca di camaleontici e imprevedibili cambiamenti, osservare ancora una volta i bus turistici come soluzione.

Ruolo umanitario

Il sindaco di Edolo Luca Masneri, conferma alla stampa di essere a disposizione del comando militare della capitale per velocizzare il ponte aereo tra Kabul e Roma, considerando il rischio d’ingresso dei talebani anche nell’aeroporto di Kabul. Si tratterà di ospitare un massimo di 120 persone che successivamente saranno smistate sul territorio nazionale. Ad occuparsi della gestione e assistenza dei profughi a Edolo, sarà la Croce Rossa Lombarda tramite i suoi volontari medici e infermieri della delegazione bresciana.

Anche la specialità operativa del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa è una risorsa disponibile e da prendere in considerazione in relazione dell’evolversi degli eventi.

Foto: Corriere TV / web / TeleBoario