Wrangler J8: la nuova AR "Twenty One"?

(di Gianluca Celentano)
10/12/20

Era già nell’aria nel 2018 quando anche noi avevamo azzardato la previsione di una nuova AR dopo l’indovinata scelta fatta dall’Arma dei Carabinieri per il controllo delle spiagge (v.articolo). Oggi è una realtà che nel corso degli anni porterà a sostituire gli attuali veicoli da ricognizione AR 90 Land Rover con delle versatili 4x4 di casa Fiat ma con pedigree americano.

Se per i collezionisti o artigiani potrà tradursi in un’allettante opportunità di fuoristrada usati ex militari - in questo caso con molti chilometri visto il segmento d’impiego del veicolo - saranno proprio i nostri soldati a tirare un sospiro di sollievo soprattutto per le caratteristiche della Wrangler J8 che ricordiamo essere l’evoluzione della storica Willys in uso nello U.S. Army.

Infatti la Land Rover - comunque un indiscusso fuoristrada - aveva cominciato ad accusare importanti problematiche meccaniche offrendo scarsa agibilità interna e risultando inadatta all’uso urbano, in particolare sul massellato bagnato. Aspetti negativi che i conduttori lasciavano trapelare a denti stretti preferendo ad esempio il buon VM90 per i compiti di strade sicure. Un contesto dove non ci siamo mai tirati indietro dal riportare problematiche o suggerimenti dando spazio alle loro rimostranze.

Accendiamo i riflettori sulla J8

Siamo riusciti ad avere un’anteprima tecnica sulla futura Wrangler J8 che si è aggiudicata la gara bandita dal nostro Esercito. A capo di questa indovinata scelta, è doveroso sottolinearlo, c’è il IV reparto logistico dello stato maggiore dell’Esercito e in particolare il capo ufficio dei Sistemi per la Mobilità, il col. Fausto Antonio Ricchetti un geniere, ma sopratutto un tecnico posto in un ruolo cruciale della forza armata.

L’ingresso del marchio Jeep all’interno dell’Esercito risale all’introduzione del SUV Renegade con l’innovativa livrea grigia, assemblato sul comune telaio della 500X prodotta a Melfi. Dopo anni di silenzio post Campagnola e per qualcuno la discutibile scelta di un'icona inglese, la Land Rover, l’Italia è tornata a detenere il dominio dell’automotive militare leggero con FCA, anche se per la J8 è più corretto parlare di un successo "americano".

Un complesso giro produttivo per la nuova AR: non è costruita in Italia. Ma allora chi la fa...?

AADS Automotive Group

Si tratta di un polo per la realizzazione di veicoli speciali e operativi che opera a Gibilterra per le organizzazioni governative e militari di tutto il mondo oltreché per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

A Gibilterra arrivano dallo stabilimento di Toledo, nel North Ohio USA, le piattaforme UNILIMITED – ossia le illimitate come resistenza su cui è prodotta la Rubicon civile –, sulle quali verranno allestite le J8 per gli eserciti di diversi nazioni oltreché per l’Italia.

La produzione civile della Wrangler arrivata oggi alla sua quarta serie, si suddivide nelle versioni Sport, Sahara e Rubicon e su quest’ultima, la più performante, si realizza addirittura la più estrema per il mercato civile, la Recon. La sigla J8, in sostanza, significa destinazione per uso militare.

Ma fermiamoci un attimo! Qualcuno si starà domandando se le Wrangler in livrea blu dell’Arma dei Carabinieri siano passate da Gibilterra? Sembra che non sia così.

Per quella fornitura FCA ha utilizzato la versione civile “Sahara” e ha provveduto in house all’applicazione delle caratteristiche d’istituto.

Qualche settimana fa, AADS, ha stipulato un contratto con il Ministero della Difesa italiano per la fornitura di 210 veicoli Jeep Light Military 4x4 da destinare all’Esercito. Le consegne, stando alla nota, avverranno nei prossimi quindici mesi ma seguirà un probabile secondo lotto di altri 210 fuoristrada. Il contratto prevede 6 anni di assistenza tecnica e la formazione per il personale militare.

Al Cairo, in Egitto, presso la Chrysler LLC Arab American Vehicles e a Nazareth, in Israele, presso Automotive Industries Ltd, la Wrangler aveva già assunto la sua veste militare J8 con una versione derivata denominata Storm e Storm 3 Type R, un 4x4 per alcuni versi più spartano o più simile alla storica Willys. Solo nel 2019, la produzione è passata a Gibilterra, strategico territorio d’oltremare britannico.

AR J8, di cosa si tratta?

Due sono le scelte per la J8 destinata all’Italia, una “Leggera”, ovvero una civile customizzata militare, e una Standard, cioè più combat, ma presso AADS le varianti sono maggiori. Le Standard infatti si suddividono in sei tipologie: un LPV, Light Patrol Vehicle, una Command, una Troop (telonata), una Utility, una Armoured (blindata) e una versione ambulanza. Varianti senz’altro "multitasking" rispetto a quanto eravamo abituati a constatare osservando le storiche AR.

Tutte le versioni in realtà ricadono sotto il termine “Standard” e non è da escludere che il termine “Leggera” sia stato attribuito qui da noi per la versione Utility o Command.

Il colonnello Ricchetti ci ha spiegato quali sono le principali caratteristiche che differenziano la produzione militare da quella civile.

Le Jeep Wrangler in acquisizione derivano da quelle di serie e sono state individuate nel segmento del fuori strada puro. La base di partenza è quella di un veicolo al vertice della categoria: motore altamente performante 3.0 cc sei cilindri a V, versione "Unlimited".

La struttura sarà Hard Top 5 porte, cambio automatico, trazione integrale, marce ridotte e possibilità di bloccaggio dei differenziali. Il veicolo sarà equipaggiato sia nella versione "leggera", di stretta derivazione commerciale, sia nella versione "standard", con accessori prettamente militari quali ad esempio, il verricello, gancio di traino, predisposizione per alloggiamento radio militari e antenne nonché Auxiliary Power Unit per il funzionamento a motore spento, webasto, griglie amovibili di protezione delle superfici vetrate, cornice parabrezza ripiegabile, alloggiamento per armi lunghe, kit di ancoraggio per il trasporto strategico.

La nuova AR adotterà un turbodiesel (in virtù degli accordi internazionali in ambito NATO) sei cilindri Powertrain prodotto a Cento, con un range di potenza che arriverà a 260 cavalli. C’è da dire, stando alla nota di AADS, che le motorizzazioni ufficiali si allargherebbero, escludendo un turbo benzina, anche a un Multijet 2.2 cc (lo stesso della Alfa Romeo Giulia) da 200 cavalli, forse più commisurato alla versione militare “Leggera”.

Importanti sono le modifiche strutturali e componentistiche per questa J8 (sospensioni, ponti DANA44, telaio, freni) per aumentarne la robustezza e la resistenza alle torsioni, elevando le possibilità di carico, che passerà dai 1340 kg della civile agli agli oltre 3000 della militare. Beh, tanta roba davvero. Accorgimenti che non andranno però a eliminare alcune raffinatezze che la 4x4 ha incluso nel corso della sua storia. Sarà equipaggiata con la stessa strumentazione prevista per la serie civile e comprenderà: impianto radio dotato di vivavoce Bluetooth, sistema di navigazione satellitare con aggiornamento mappe per 12 anni, ABS, ESP, controllo elettronico della trazione, Air Bag frontali e laterali, monitoraggio pressione pneumatici (TPMS), fendinebbia e retronebbia rispondenti alla normativa vigente, pedane laterali sottoporta, sensori parcheggio posteriori, servosterzo e colonna sterzo regolabile in altezza e profondità, climatizzatore automatico/aria condizionata, chiusura centralizzata (anche con telecomando), cruise control, controllo elettronico della discesa (HDC) e partenza in salita (HAC) e inclinometro. Troppe raffinatezze per un mezzo militare? Se l’introduzione di tante sofisticate comodità potrà far storcere il naso a qualche purista dell’Off-road, è bene ricordare che la macchina non ha limiti almeno fin dove c’è aderenza per una ruota

Un 4x4 al confine tra il bellico e l’utilità: distribuzione e impiego

Sarebbe carino, per mantenere la tradizione, denominarla ancora con l’anno del debutto, cioè AR Twenty One o AR 21, che ne dite?

La produzione AADS, come abbiamo visto, prevede equipaggiamenti che collocano la Wrangler come potenziale veicolo per impiego fuori area (compito svolto dal VM90P e VTLM LINCE) in particolare la versione con blindatura BRV 2009 VR7 o con torretta per la Browning M2 7,62.

Il col. Ricchetti ci spiega che l’obiettivo della forza armata è Il rinnovamento del parco veicoli da ricognizione, oggi costituito da LAND ROVER Defender 90, pertanto il numero di veicoli non potrà essere inferiore a quello delle attuali AR90. I primi 210 veicoli, in acquisizione nel biennio 2021-22, sono destinati principalmente ai raggruppamenti impiegati nell'operazione Strade Sicure su tutto il territorio nazionale. Le successive distribuzioni saranno orientate verso i rimanenti reparti dell'Esercito. Quindi l’impiego avverà principalmente sul territorio Nazionale per attività di Comando e Controllo, attività tattiche di ricognizione e controllo del territorio, nonché per compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in casi di straordinaria necessità e urgenza. È inoltre previsto un utilizzo nei Teatri Operativi a bassa e bassissima intensità dove non è previsto l'impiego di veicoli protetti. La vettura sarà acquisita pertanto non in versione blindata.

Aggiungiamo per completezza, che attualmente non ci sono notizie dell’interesse di Marina e Aeronautica per la J8, ma ci si chiede se sarà proprio l’Esercito e il suo uso senza sconti il banco di prova della nuova AR.

J8 Light Patrol Vehicle, solo automatica

Questa è la definizione che AADS associa alla customizzazione più rustica della J8 che monterà come primo equipaggiamento pneumatici All Terrain 245/75 R17 del tipo M+S 4 stagioni, su cerchi in acciaio di facile manutenzione e catenamento.

Al fine di ridurre i costi e massimizzare la linea, anche in termini logistici ed avere facile approvvigionamento di ricambi, continua il colonnello, la scelta è caduta su un veicolo, che seppur attrezzato per contenere accessori militari, può contare su un range di ricambi analoghi alla serie civile.

Tutti i veicoli avranno il cambio automatico 8 marce Command - Trac, un tradizionale idraulico con frizione d’esclusione convertitore, ma non disporranno dello sganciamento della barra stabilizzatrice di serie su Rubicon.

Sempre più rare le “pure” in un mondo di SUV, come mai?

Lo ammetto sono un po' di parte verso questa pura 4x4 che avrei preferito con il cambio manuale seppur incarni ancora le qualità tradizionali del fuoristrada da competizione, ma associate ad arte a tutti i comfort di un moderno SUV stradale.

Oggi i puristi del 4x4 (non dei praticanti) sono un bacino molto ristretto, ma Jeep ha un asso nella manica, i modelli. Infatti, il marchio Jeep, con un’abile product change policy in linea con la richiesta di mercato, ha abilmente trasformato in SUV Gran Cherokee introducendo Compass e Renegade come opzione e offerta di sport and utility vehicleWrangler quindi è destinata, per il momento, a rimanere un’icona pura, fosse solo per la sua linea e storia. Quindi nessuna snaturizzazione ma attenzione sul bagnato! Infatti sottosterzo e sovrasterzo non sono isolati e il sistema Command-Trac in condizioni normali (2H) prevede la trazione solo sul posteriore. È possibile però, posizionare la cloche del ripartitore/riduttore in posizione 4H auto, almeno sulla Rubicon, per trasmettere coppia all’asse anteriore qualora il posteriore perdesse aderenza.

Su strada ha una velocità di punta di 170 km/h, ma inutile nascondere che diventa instabile, meglio limitarla ai 120/130 km/h. Ottimo lo sterzo molto demoltiplicato (circa 4 giri totali) e cambio automatico fluido ma un po' lento.

Lunga 4,80 metri (oltre i 5 per Utility e ambulanza) offre 5 posti ma nel vano bagagliaio non è da escludere che possano essere allestite due panche che aumenterebbero i posti a sedere nella più lunga Utility.

Molte pure come la Wrangler con il tempo, hanno snaturato l’essenza alla base di un fuoristrada (ad esempio l’eliminazione dei ponti rigidi) per avvicinarsi alla caratteristiche automobilistiche e migliorando le prestazioni stradali. Negli USA questo tipo di veicolo è utilizzato, al di la degli appassionati dell’off road duro, nei ranch o negli sterrati, in misura minore sulle autostrade, dove per la maggiore vanno Compass e Renegade.

Ho avuto modo, anni fa, di provare in Spagna una versione assolutamente non preparata (2.5 a benzina), risalendo mulattiere e pietraie con l'utilizzo delle ridotte. Cercando di far uso il meno possibile della trazione integrale per capire limiti e reazioni: l’unico problema avuto, è avvenuto dopo una leggera pioggerella durante uno spunto in curva, dove la Wrangler stava partendo senza preavviso in sovrasterzo.

Potrei affermare che la Wrangler non conosce limiti nell’off road, ma saranno presto i feedback dei nostri militari a lasciare il giudizio più appropriato. Valutazioni cui non mancheremo di dar voce.

Foto: AADS / Arma dei Carabinieri