Parigi passa al contrattacco: eliminati in Mali 60 jihadisti

(di Tiziano Ciocchetti)
05/11/20

Negli ultimi mesi, lo Stato Maggiore delle Forze Armate Francesi (EMA) è stato particolarmente attento a non dare una valutazione delle varie operazioni effettuate dalle forze francesi nel Sahel. Al massimo ha dato comunicazioni sulla distruzione di materiale sequestrato a gruppi terroristici armati (GAT). Questo 2 novembre, tuttavia, ha fatto un'eccezione.

Sulle frequenze radio di Europa1, infatti, il capo di stato maggiore (CEMA), generale François Lecointre, ha comunicato che un attacco delle forze speciali (Task Force Sabre) ha permesso di eliminare una sessantina jihadisti, nella regione di Boulikessi, in Mali il 30 ottobre scorso. l’intervento delle forze speciali di Parigi è avvenuto nell'ambito di un'operazione più ampia, avviata all'inizio di ottobre, alla fine della stagione delle piogge nella regione.

"Alla fine della stagione delle piogge, abbiamo condotto uno sforzo speciale di diverse settimane mobilitando tutte le nostre risorse, vale a dire 5.100 uomini", ha infatti spiegato il generale Lecointre, per il quale questo tipo di azione "permette di destabilizzare il nemico, per tenerlo sempre più a bada nonché ridurne le capacità offensive”.

Per quanto riguarda l'azione del 30 ottobre, descritta come "un significativo successo nell’ambito dell'Operazione Barkhane e del Comando delle Operazioni Speciali (COS)" dal CEMA, ha preso di mira un gruppo di combattenti affiliati ad Ansarul Islam, un gruppo jihadista fondato in Burkina Faso dal predicatore Ibrahim Malam Dicko.

Quest'ultimo è stato ucciso tre anni fa, durante l'Operazione Bayard, guidata dalle forze francesi nella foresta di Foulsaré, nell'aprile 2017.

Secondo il CEMA, gli incursori francesi, appoggiati dall’aria da Mirage 2000D, avrebbero impedito, con la loro azione, l'attacco a una guarnigione maliana situata nella regione di Boulikessi. Inoltre sono stati catturati molti jihadisti. “Cerchiamo sempre di prendere quanti più prigionieri possibile per avere informazioni e poi, soprattutto, per mandarli a processo”, ha aggiunto il capo di stato maggiore.

A tale azione delle forze francesi ha fatto riferimento anche il ministro delle Forze Armate, Florence Parly, attualmente in viaggio nel Sahel, valutando in una cinquantina di morti le perdite delle milizie jihadiste.

"Il 30 ottobre in Mali, le forze dell’Operazione Barkhane hanno effettuato un'operazione che ha permesso di neutralizzare più di 50 jihadisti, confiscando anche armi e materiali", ha detto la signora Parly. Ha aggiunto inoltre che "questa opportuna azione assesta un duro colpo a un gruppo terroristico affiliato ad al-Qaeda, una katiba di Ansarul Islam, che opera nella regione di Boulikessi, vicino al confine con il Burkina Faso". Questa azione è stata intrapresa dopo che due UAV MQ-9 Reaper avevano individuato la colonna di jihadisti in movimento.

Nel clima di tensione dopo i recenti attentati in Francia, sempre il 2 novembre, al-Qaeda nel Maghreb islamico (AQIM) ha invitato i suoi sostenitori a uccidere chiunque insulti Maometto e ha minacciato di vendicarsi del presidente Macron, che difendeva il diritto alla libertà d’espressione.

"Uccidere chi insulta il profeta è un dovere di ogni musulmano che sia in grado di farlo", ha infatti affermato AQIM, tramite un comunicato pubblicato in risposta alle proposte avanzate da Emmanuel Macron durante l'omaggio reso alla Sorbona al professore di storia Samuel Paty, assassinato a Conflans Sainte Honorine da un jihadista di origine cecena, il 16 ottobre scorso.

Immagini: État-major des armées / Europe1